«Ci sono 20 miliardi che sfuggono al controllo». Lo ha rilevato il Ragioniere generale dello Stato, Mario Canzio, ascoltato dalla commissione Bilancio della Camera sulla riforma della Finanziaria. I 20 miliardi di euro «fuori controllo» riguardano la spesa di enti o settori che hanno una grande autonomia proprio per la funzione che svolgono, come Corte dei Conti, Editoria, Protezione civile, per fare alcuni esempi. «Non è che vogliamo esercitare un vero e proprio controllo - ha precisato il Ragioniere - ma su questa massa di spesa abbiamo proprio una difficoltà di conoscenza». Fuori dal controllo in senso stretto sarebbe anche la massa «rimodulabile» della spesa pubblica, che si è ridotta nel tempo, ma che comunque resta intorno alla cifra di 20-25 miliardi di euro.

Necessarie modifiche alle regole per la copertura delle leggi. Per il Ragioniere generale dello Stato la riforma della Finanziaria deve prevedere l'obbligo di copertura delle leggi non solo con riferimento al saldo netto da finanziare, ma anche in termini di indebitamento e di saldo di cassa «in modo da assicurare l'effettiva neutralità finanziaria delle iniziative legislative». Per Mario Canzio, l'attuale testo del Ddl comporta, di fatto, «un indebolimento rispetto all'attuale prassi». Canzio ha anche sottolineato la necessità di un congruo periodo di sperimentazione per passare al bilancio di sola cassa, suggerendo un allungamento dei termini della delega e l'opportunità di costituire dei tavoli tecnici di confronto tra i soggetti coinvolti nell'applicazione delle nuove norme.

Il gettito di condoni e dismissioni immobiliari solo per il miglioramento dei saldi di finanza pubblica. Il gettito che arriva da condoni fiscali o dismissioni immobiliari, ha sottolineato Canzio, non dovrebbe essere utilizzato per la copertura di nuove iniziative legislative di carattere strutturale perchè si potrebbero avere «effetti negativi sul saldo strutturale del conto delle pubbliche amministrazioni». Al contrario, sarebbe opportuno destinarli «al miglioramento dei saldi di finanza pubblica».

Puntare a uno schema unico di bilancio. Per il Ragioniere generale dello Stato occorre puntare a «un unico schema di bilancio che deve essere adottato da tutte le amministrazioni e porteremo questa idea anche alla prima riunione della Commissione paritetica sul federalismo fiscale». Una novità importante del disegno di legge di riforma, per Canzio è proprio «il superamento della frammentazione che oggi caratterizza il panorama normativo in materia di bilancio». Con questo passaggio «risulteranno meno complesse anche le procedure di costruzione e consolidamento dei conti pubblici con un miglioramento della tempestività delle informazioni aggregate di finanza pubblica ai fini del monitoraggio e del controllo dell'evoluzione dei relativi saldi». Per la Ragioneria «il coinvolgimento e la piena realizzazione dei diversi livelli di governo è presupposto essenziale per il raggiungimento degli obiettivi fiscali e di bilancio indicati dal governo nei documenti di programmazione, nonchè per assicurare la sostenibilità dei conti pubblici nel lungo periodo». (N.Co.)

 

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