«Sugli ammortizzatori sociali le risorse stanziate sono superiori alle peggiori attese. Mi dispiace solo che la fortissima semplificazione fatta non sia stata gestita con intelligenza da Regioni, uffici territoriali dell'Inps e imprese. Ci sono state erogazioni dopo molti mesi».
A lanciare il "j'accuse" è il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, che intervenendo al congresso dei metalmeccanici dell'Ugl chiama in causa una platea di responsabili dei ritardi che comprende «funzionari regionali stupidi e ottusi, funzionari dell'Inps che non capiscono e funzionari delle imprese che non capiscono e non vogliono capire».

Secondo il ministro del Lavoro per rispondere alle nuove sfide gli ammortizzatori sociali «non bastano ma occorre aggiungere a questi politiche attive» con una formazione professionale svolta in ambienti produttivi, servono «tanti collocatori veri, tanti soggetti che accompagnino le persone verso il lavoro, altro che sacralità del collocamento che fa tutto tranne che intermediazione», con la conseguenza che «la gran parte si colloca attraverso altri canali, compresi quelli clientelari».

Ma il sindacato è fortemente preoccupato, in particolare la Cgil, per voce di Susanna Camusso sollecita il raddoppio della durata della cassa integrazione ordinaria, portandola da 52 a 104 settimane, per consentire «a lavoratori ed imprese di attendere che la crisi venga superata, mantenendo il posto di lavoro». La Cgil peraltro, chiede di allungare anche l'indennitá di disoccupazione perchè la crisi ha colpito lavoratori a termine, piccole e piccolissime imprese che non hanno la prospettiva della cassa integrazione: «Bisogna sapere che dieci mesi di indennitá sono troppo pochi – continua Camusso – per traguardare il 2009 e il 2010 che temiamo sará ancora peggiore». Plaude per la strategia del governo, invece, il leader della Cisl, Raffaele Bonanni: «Il sistema utilizzato per far fronte all'impatto della crisi sul lavoro – afferma – ha risparmiato mezzo milione di lavoratori, che non sono stati licenziati grazie al ricorso agli ammortizzatori sociali ed anche alla cassa integrazione in deroga ed i contratti di solidarietà». Per Bonanni «il rubinetto per assicurare le erogazioni deve restare aperto», ma tra i lavoratori bisogna «guardare soprattutto agli atipici» che sono i più deboli sul fronte delle tutele e i più esposti alla crisi.

Tornando all'Ugl, che ha avviato la stagione congressuale in vista dell'assise nazionale prevista in primavera 2010, la segretaria generale Renata Polverini sostiene la necessità di una riforma fiscale per «correggere l'attuale sistema fortemente penalizzante per i redditi fissi da lavoro e da pensione». Domenica 29 novembre l'Ugl sarà in 12 piazze italiane per raccogliere le firme a sostegno di «un fisco a misura di famiglia» e per sollecitare un «indispensabile intervento fiscale, con maggiori detrazioni e deduzioni, a favore di lavoratori, pensionati e famiglie».

 

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