«Includendo tra i disoccupati l'equivalente di forza lavoro delle ore erogate di Cig, il dato italiano sulla disoccupazione sale a 10,1% in linea con quello europeo», srive il centro studi Confindustria nella Congiuntura flash rilevando che a dicembre il tasso di disoccupazione in Italia è stato dell'8,5% contro il 10% nell'area euro. «E il trend resta ascendente: a dicembre la percentuale di imprese che si attendeva una riduzione del numero di addetti (28,6%) era ancora nettamente superiore a quella che prevedeva un incremento (9,7%), benchè si fossero stabilizzate le opinioni sulle condizioni operative aziendali»
«Il Pmi manifatturiero statunitense è ai massimi da quasi quattro anni, con segnali molto robusti nei nuovi ordini e perfino nell'occupazione; nell'area euro è al top dal marzo 2008. I consumi cinesi avanzano a ritmi multipli di quelli delle economie occidentali e il loro basso peso sul Pil garantisce ulteriori spazi di rapida espansione. La spesa delle famiglie «è in risalita negli Stati Uniti, seppure graduale, e si rafforzerà con l'imminente svolta occupazionale. Nella Ue rimarrà fragile perchè esposta ai ritardati aggiustamenti del mercato del lavoro. L'incremento della parsimonia è stato diffuso tra i consumatori nei diversi paesi, più forte in Gran Bretagna e Stati Uniti dove appare ora quasi adeguata grazie all'aumento della ricchezza.
«Gli indicatori anticipatori promettono un miglior andamento nella prima metà del 2010, specie nelle economie avanzate». Petrolio meno forte e dollaro meno debole, se duraturi, iniettano stimoli alla domanda in Eurolandia. Le altre materie prime hanno registrato netti incrementi (alcune fino a livelli pre-crisi), anche a causa dei tagli di offerta e del travaso di liquidità; poi corretti seguendo le attese sulla ripresa. I prestiti alle imprese calano nonostante i progressi nelle prospettive di investimento e il riaffluire degli ordini. C'è qualche indicazione di minor selettività del credito. L'ampliamento degli spread ha impedito il pieno trasferimento dei bassi tassi praticati dalla Bce. Gli alti debiti pubblici finora non hanno spiazzato le emissioni obbligazionarie private. L'export italiano fatica ad agganciare il rilancio del commercio globale.
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