Congiuntura (III trim 2009)
Utilizzo impianti 65,8%
Livello ordini -54,5%
Livello produzione -53,4%
Indicatori (I sem 2009)
Imprese iscritte/cessate 16993/19043 (unità)
Esportazioni/importazioni 18021/11414 (mln euro)
Tasso di disoccupazione 4,4%
Cig ore autorizzate 19024 (migliaia di ore)
Prestiti bancari (giugno, var % annua) +2,3
Depositi bancari (giugno, var % annua) +6,5
Dopo una modesta crescita nel 2008, l'anno scorso le esportazioni dell'Emilia Romagna hanno perso definitivamente terreno. Nei primi sei mesi del 2009 il calo è stato del 27%, lievemente più intenso di quello medio nazionale. In particolare, la produzione di macchine industriali, che rappresenta circa un terzo dell'export regionale grazie all'elevato valore aggiunto tecnologico, è scesa del 24 per cento. A soffrire di più, però, per effetto della crisi del mercato delle quattro ruote, è l'indotto dell'automotive: le vendite all'estero di componentistica sono crollate del 36 per cento. Non resistono neanche le ceramiche di Sassuolo (-25%), mentre la flessione è più contenuta sul fronte dei prodotti alimentari e tessili. Così l'attività industriale in Emilia Romagna ha raggiunto i minimi dall'inizio degli anni Novanta. Ne hanno risentito soprattutto gli investimenti, sensibilmente rivisti al ribasso. Anche nel settore delle costruzioni è per la prima volta diminuito il numero di imprese edili, dopo anni di forte espansione. Sul mercato del lavoro la crisi si è riflessa con un calo significativo delle ore lavorate, mentre il forte ricorso alla cassa integrazione ha consentito finora la complessiva tenuta dell'occupazione. Il numero di lavoratori a termine e quello nelle costruzioni e nei servizi è tuttavia sceso sensibilmente.

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