Stop ai filmati del Grande Fratello su YouTube, la piattaforma video acquisita nel 2006 da Google. Lo ha deciso una nuova ordinanza del Tribunale di Roma, che ha respinto il reclamo di YouTube e confermato il provvedimento emesso il 16 dicembre scorso che condannava l'azienda web a rimuovere dai server tutti i contenuti caricati "illecitamente" dagli utenti.
Il riferimento specifico è agli spezzoni del Grande Fratello, in testa nelle classifiche dei video più cliccati. Questa nuova ordinanza, spiega Mediaset, si inserisce nella causa iniziata nel luglio 2008 e «rafforza ulteriormente il principio della tutela del diritto d'autore e della proprietà intellettuale. Un principio che finalmente diventa patrimonio di tutti gli editori e che potrà essere applicato nei confronti di ogni sito web che viola la proprietà dei diritti altrui».
L'ordinanza ribadisce che anche i siti come YouTube devono rispondere alle regole commerciali: solo chi investe in contenuti ha il diritto di sfruttarli economicamente, anche online, attraverso la raccolta pubblicitaria o altre fonti di ricavo. Ne consegue, e l'ordinanza lo stabilisce espressamente, che gli «oneri tecnologici» per ottenere il rispetto di questo diritto non possono essere a carico di chi ne è titolare.
Questo è un punto particolarmente importante perché il motore di ricerca aveva proposto a Mediaset di utilizzare un software gratuito per eliminare automaticamente i contenuti tutelati da diritto d'autore. Il programma si chiama Content Id ed è la tecnologia che Mountain View mette a disposizione dei partner su YouTube per gestire i contenuti online e proteggere il copyright. Il software si basa su un archivio di materiali di riferimento fornito dal partner titolare dei diritti, a partire dal quale vengono individuate le eventuali corrispondenze con i contenuti caricati dai navigatori. Nel momento in cui sono identificate queste corrispondenze, il sistema applica automaticamente una serie di opzioni, tra le quali c'è la rimozione del video.
«Da oggi si apre una nuova era per tutti gli editori italiani - conclude Mediaset - che potranno stringere rapporti economici con gli operatori internet, ognuno nel rispettivo ruolo, sulla base di un nuovo contesto di regole chiare e definite».
Mediaset, che ha chiesto un risarcimento di 500 milioni di euro, aveva incassato in dicembre un primo sì dal Tribunale di Roma sulla tutela del diritto d'autore. Come appreso dal Sole 24 Ore, il Biscione avrebbe offerto alla società controllata da Google di raccogliere con Publitalia la pubblicità su internet, un'ipotesi che avrebbe coinvolto anche grandi editori. E che sembra ancora aperta.
daniele.lepido@ilsole24ore.com

 

Shopping24