MILANO - Nel 1931 Franco Monzino, lasciando la direzione dell'Upim e con un capitale di 50mila lire, assieme ai fratelli Astesani, fonda una nuova insegna Magazzini Standard, e apre a Milano il primo negozio. Nel 1938 il nome viene cambiato in Standa, acronimo di Società tutti articoli nazionali dell'abbigliamento, per volere di Benito Mussolini.
Nel 1956, viene aperto il primo supermercato a Napoli, si amplia la gamma di prodotti con gli alimentari e i magazzini Standa si diffondono velocemente in tutta Italia fino ai giorni nostri.
Adesso, dopo quasi 80 anni di attività, la storica insegna sta per scomparire. Il gruppo tedesco Rewe, che ha acquisito la Standa nel 2001, ha infatti deciso di sostituire l'insegna di tutti i supermercati della catena con il marchio Billa (fondato nel 1966 in Austria e abbreviazione di Billiger Laden, ovvero negozio a buon mercato) arrivato in Italia nel 1990 con 12 punti vendita che adesso superano quota 70 fra Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli Venezia Giulia ed Emilia-Romagna.
L'operazione partita con due test a Roma e Milano quest'estate, è iniziata ufficialmente a metà gennaio in Val d'Aosta e in Piemonte, ma nell'arco di due mesi riguarderà tutti i 120 supermercati Standa presenti anche in Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Sardegna, Abruzzo, Puglia e Sicilia.
«Dopo aver portato avanti un importante piano di ristrutturazione aziendale e dei punti vendita di Standa – spiega Gotthart Klingan, amministratore delegato di Rewe Italia – abbiamo avviato questo processo di rebranding con Billa che è un'insegna con un ottimo posizionamento di prezzo pur trattandosi di negozi di prossimità, un vasto assortimento e un target giovane e di famiglie».
Con il cambio di insegna è previsto anche il cambio dei prodotti private label e lo sviluppo di nuovi progetti di Csr, responsabilità sociale.
Ma il cambio di insegna è solo la prima mossa del piano di rilancio di Standa che, nel 2001, perdeva 120 milioni di euro e ha raggiunto il pareggio a fine 2008. L'obiettivo adesso è cominciare a crescere puntando sia sulla continuità della collocazione dei punti vendita e del servizio sia sulle novità di prezzo, valori e promozioni.
«Daremo una grande importanza ai prodotti locali – continua Klingan – anche con promozioni studiate ad hoc. Vogliamo essere presenti con un concept di supermercato più vicino alle famiglie italiane in grado di garantire convenienza, qualità e un vasto assortimento».
E rassicura: «Sul fronte occupazionale non cambierà nulla: manterremo tutti i dipendenti attualmente occupati e oltre alla riconversione dell'insegna, continueremo ad aprire nuovi punti vendita Billa».
L'Italia, con circa 2 miliardi di euro di fatturato, è il secondo mercato estero più importante, dopo l'Austria, per il gruppo Rewe che ha chiuso il 2008 con un giro d'affari globale di 49,8 miliardi e che nel nostro paese opera atraverso le insegne Standa Supermercati, IperStanda, Billa, Penny Market e Bipa.

 

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