«Il perdurare della crisi congiunturale del mercato di riferimento e la crescita dei produttori dei Paesi low-cost, che hanno comportato un sensibile calo dei volumi del business delle caffettiere (-26% nell'ultimo biennio), hanno reso il modello produttivo utilizzato da Bialetti in passato per le caffettiere non più competitivo, né sostenibile, a causa dell'alta incidenza dei costi fissi e indiretti» spiega l'azienda in una nota.
A fronte dei nuovi imprevisti e negativi sviluppi le organizzazione sindacali - respingendo i piani aziendali - hanno chiesto l'intervento della Provincia, della Regione e dei parlamentari del Vco. Anche la Provincia del Verbano-Cusio-Ossola ha annunciato che chiederà l'intervento del neo presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota. Per il presidente della Provincia, Massimo Nobili, «la posizione ferma e condivisa a tutti i livello provinciali è che non ci può essere negoziazione sulla chiusura della fabbrica».
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