Omicidio colposo: questa l'ipotesi di reato su cui indaga la procura di Civitavecchia che, secondo alcune agenzie, avrebbe iscritto nel registro degli indagati 10 persone tra cui anche sette dirigenti della Centrale Enel di Torre Valdaliga Nord dove, sabato scorso, un operaio, Sergio Capitani, ha perso la vita per un incidente sul lavoro e altri tre sono rimasti intossicati. Stando a quanto si apprende, l'iscrizione è un atto dovuto in quanto la magistratura ora deve accertare se ci sono responsabilità penali e chi debba risponderne. Gli altri indagati sono due responsabili dell'azienda di manutenzione Guerrucci e uno della Chiodi.

La decisione del sindaco di Civitavecchia
Il sindaco di Civitavecchia, Giovanni Moscherini, ha annunciato di voler chiudere la centrale Enel. Lo ha detto lo stesso primo cittadino al termine dell'incontro con l'azienda, i sindacati e le istituzioni che si è tenuta in Comune dopo il tragico incidente di sabato scorso costato la vita ad un operaio. «Oggi pomeriggio farò un decreto sindacale di chiusura della produzione per il tempo necessario a fare chiarezza definitiva», ha dichiarato Moscherini. Il sindaco ha spiegato che «da domani mattina sarà ferma la produzione e i tecnici istituzionali faranno un lavoro per verificare le condizioni di sicurezza».

Pronte le procedute per la cassa integrazione
Moscherini ha detto che da domani partiranno inoltre tutte le procedure necessarie per venire incontro ai lavoratori tra cui anche la cassa integrazione, che saranno predisposte con accordo sindacale. «Qualora l'indagine dovesse accertare - ha aggiunto il primo cittadino - una responsabilità diretta di Enel il Comune di Civitavecchia, insieme a quello di Tarquinia, ha deciso di costituirsi parte civile». La centrale Enel è costituita da tre gruppi a carbone pulito e sviluppa una potenza di 1980 megawatt. Vi lavorano oltre trecento dipendenti Enel, più circa un migliaio di persone occupate nelle ditte esterne che lavorano ai cantieri della centrale. Nessun cliente Enel - assicura la società - resterà comunque privo di luce o energia.

Polverini: «Tanti tre morti in tre anni»
«Il sindaco mi ha informato di questa sua decisione. Del resto tre morti in 3 anni sono tanti, troppi, e quindi se è arrivato a una decisione così drastica avrà le sue buone ragioni». Lo ha detto la neo presidente della Regione Lazio Renata Polverini commentando la decisione del sindaco di Civitavecchia Giovanni Moscherini che ha annunciato la chiusura della centrale Enel di Civitavecchia dopo la morte di Sergio Capitani, fino a quando non ci saranno chiarimenti sulla vicenda. «È chiaro che per questo ragazzo così giovane che ha perso la vita, è un gesto molto forte che dà un pò di speranza a questi genitori. Le istituzioni - ha proseguito Polverini - hanno il dovere di garantire la sicurezza. Io ho già detto che, per quelle che sono le competenze della Regione, cercherò di mettere a frutto la mia esperienza sindacale. La Regione può fare molto».


L'autopsia fissata per giovedì
Intanto sarà effettuata giovedì all'istituto di medicina legale di Roma l'autopsia sul corpo di Sergio Capitani, l'operaio della ditta appaltatrice "Guerrucci" morto sabato scorso nell'incidente in cui sono rimasti feriti in modo non grave due colleghi di lavoro della vittima e un assistente dell'Enel.

La posizione di Enel
«Enel accoglie con la massima apertura le verifiche degli organismi preposti sulle condizioni di lavoro e l'applicazione delle norme e collabora fattivamente con gli inquirenti per chiarire ogni aspetto del tragico incidente di sabato - scrive l'azienda in una nota -. Ma non condivide la decisione del sindaco di Civitavecchia, Gianni Moscherini, di annunciare la chiusura del sito produttivo per 15 giorni per effettuare i controlli. Siamo, infatti, convinti che verifiche meticolose e approfondite possono essere effettuate senza fermare l'operatività del sito, sul quale è già in corso una indagine della magistratura».
Incidente alla centrale Enel. Un operaio morto e 4 intossicati

 

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