Centinaia di aziende e designer hanno cercato spazio al Fuori Salone di Milano e due aziende come Asus e Spazio900 hanno deciso di farsi casa in un container. Si sono affidati all'esperienza dell'azienda "Best Location" che da una decina di mesi ha lanciato sul mercato l'operazione CONTemporary finalizzata proprio a realizzare spazi temporanei sfruttando questi contenitori dismessi e reinventandoli su progetto dell'architetto Marco Alberto De Poi. Soluzioni chiavi in mano. Costo? Tra i 5 e gli 8mila euro a settimana. Best Location lancerà sul mercato il prossimo mese anche una spa modulare che assembla quattro container e un modulo abitativo di 30mq di superficie, ideale per golf club e maneggi.

I container come materiali per l'architettura. Da contenitori sporchi e ingombranti, accatastati nei porti o in viaggio sulle linee ferrate, designer e architetti di tutto il mondo stanno facendo un bene quasi di lusso. Lo studio Lot Ek fondato a New York dai napoletani Ada Tolla e Giuseppe Lignano li ha usati per costruire spazi uffici e centri commerciali a Pechino e applicando questa tecnologia si è da poco aggiudicato l'incarico per il recupero di un molo a New York City dove è prevista la riconversione di un ex terminal passeggeri in un centro culturale affacciato sul parco del fiume Hudson. Assemblando i container Lot Ek ha fatto vincere a Puma il premio per la miglior sponsorizzazione sportiva nell'anno 2009, firmando per quest'azienda la "Puma City" che ha accompagnato per 11 tappe la Volvo Ocean Race. Anche lo studio Exposure con base a Bergamo ha puntato sullo sviluppo del cosiddetto "greentainer", ne ha assemblato uno nel giardino dell'azienda Radicigroup nel comune di Gandino (Bg) ma è già stato contattato da aziende internazionali come Berskha. Una richiesta è arrivata anche da Azerbaijan per la produzione di "chickentainer" che come dice il nome dovranno diventare chioschi per la vendita del pollo fritto! Alla soluzione take away ci ha già pensato un paio d'anni fa Illy che aveva affidato all'artista Adam Kalkin la progettazione di mini-bar da strada. Concept innovativo non solo per il riutilizzo di un container, ma anche per l'impiego di materiali riciclati e riciclabili, utilizzato anche in occasione della 52 Biennale di Venezia. Ristoranti mobili, bar che si aprono e chiudono ai bordi delle strade, ma anche case abitazioni di lusso. Costruzioni realizzate in tempi rapidi e con un risultato garantito nel passaggio dal disegno alla realtà. A febbraio la città di Le Havre, città del nord della Francia ha deciso infatti di dare alloggio a centinaia di ragazzi in difficoltà trasformando i container in alloggi per studenti: riadattati nel quartiere del porto, i container ospiteranno un centinaio di appartamenti da 25 metri quadrati ciascuno dotati di tutti i confort di base, per un affitto mensile di poco inferiore ai 300 euro. Soluzioni per l'emergenza ma anche biglietti da visita per la moda. L'azienda dei fratelli Freitag, quelli che hanno inventato la borsa con tracolla fatta con i vecchi teloni dei camion, camere d'aria di bicicletta e cinture di sicurezze usate, ha scelto il container per costruire il suo primo Freitag flagship store a Zurigo: non un costosissimo edificio hi-tech ma una torre costruita con container dismessi, in un'area semiperiferica della città a ridosso di una rampa che collega all'autostrada e a un viadotto ferroviario, tra capannoni industriali e un inceneritore. Il tema del materiale riciclato lega il prodotto e l'architettura e spiega in 3D l'identità del marchio. A Londra e in Messico, a San Andres Cholula, Puebla, sono state costruite autentiche "container city": sistemi urbani con container trasformati in studi, ristoranti, gallerie, negozi e alloggi. Tra le tante esperienze puntuali, dal Giappone agli Stati Uniti, è lo studio olandese Mvrdv che tra i primi lega il suo nome a questo concept e ha da poco ultimato un Centro medico per la cura del Cancro (Cancer Center Amsterdam - CCA) costruito in solo un anno con sistemi prefabbricati.
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