Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti smentisce l'ipotesi di manovra correttiva già quest'anno mentre conferma che nel 2011 il governo rispetterà gli impegni presi in sede europea ad una correzione dei conti di uno 0,5% del Pil. «Confermo l'impegno della Repubblica italiana ad una correzione dello 0,5% nel 2011 - ha affermato il ministro avvicinato da alcuni cronisti che gli chiedevano di una manovra correttiva a giugno - Smentisco le altre voci».

Tremotni, che è tornato sull'argomento anche nel corso della trasmissione Annozero, ha reagito alle notizie di fonte parlamentare, secondo cui sarebbe necessario reperire per le sole spese correnti almeno 4-5 miliardi di euro. Tra i fondi necessari, quelli per il rifinanziamento delle missioni all'estero per il secondo semestre 2010. «Mai saputo niente». Così l'indiscrezione era stata liquidata dal viceministro dell'Economia, Giuseppe Vegas. Le indicazioni parlavano di una manovra per coprire spese necessarie e non di una correzione del deficit.

«Mi dispiace deluderla ma non ci sarà manovra aggiuntiva» ha detto Tremonti rispondendo a Michele Santoro nel corso di Annozero.
«La correzione dei conti del 2011 - ha aggiunto - sarà fatta con una manovra a luglio e la nuova finanziaria dopo l'estate, come nel 2008, perché questi sono i nuovi tempi della manovra economica. Noi ci siamo impegnati con l'Europa a fare una correzione nel 2011, come la Germania. E per altri sara' una correzione ancora più alta - ha aggiunto - lo faremo con la nuova Finanziaria triennale, che avra' una manovra di aggiustamento a luglio e poi a settembre una finanziaria tabellare senza assalto alla diligenza».
«Nel 2008 - ha ricordato - abbiamo fatto un decreto a luglio poi la finanziaria secca a settembre. L'abbiamo fatto nel 2009 e poi nel 2010. Forse questo è la causa della l'equivoco. Sono i nuovi tempi della finanziaria: tempi e metodi assolutamente come previsto».

«Il solo fatto che emerga l'esigenza di una manovra correttiva è la dimostrazione delle difficoltà reali della finanza pubblica» ha detto invece il capogruppo Pd in commissione Bilancio, Pierpaolo Baretta. «Difficoltà - ha aggiunto - che il governo continua a negare. Il bisogno di finanziare la spesa corrente è la prova che i conti sono fuori controllo. Solo pochi mesi fa è stato fatto un condono con lo scudo fiscale e ora siamo punto e a capo. «Le voci sulla manovra correttiva - ha affermato il capogruppo dell'Italia dei valori, Massimo Donadi - sono preoccupanti. I conti dello Stato già sono in rosso ed una manovra per coprire altri buchi rivela una situazione allarmante. Tremonti venga subito in Parlamento a spiegare la situazione, senza ricorrere a trucchi ed espedienti creativi».

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