A condizionare i mercati europei è stata sopratutto la prospettiva di un intervento coordinato dell'Unione europea a sostegno della Grecia. In giornata si sono susseguite voci diverse. Il quotidiano economico tedesco Handelsblatt per esempio, citando un rapporto del rapporto del parlamento, ha scritto che un eventuale intervento di Berlino a sostegno di Atene (ventilato da fonti di governo tedesche) sarebbe contrario alla legge. I listini sembrano comunque credere che l'Europa non permetterà il default di Atene.
Le borse europee confermano così la tendenza a recuperare parte del terreno perso nei giorni scorsi. Maglia rosa, questa volta, per Piazza Affari dove il FTSE IT All Share e FTSE Mib chiudono in rialzo di quasi due punti percentuali. Più contenuti i rialzi del Dax30 di Francoforte (+0,54%), del Ftse100 di Londra appena sopra la parità e del Cac40 di Parigi (+0,47%). Chiusura in territorio negativo per Wall Street: il Dow Jones perde lo 0,21% a 10.038,00 punti, il Nasdaq arretra dello 0,14% a 2.147,87 punti, mentre lo S&P 500 cede lo 0,22% a 1.068,12 punti.
L'annuncio di una possibile stretta monetaria negli Stati Uniti fa sentire i suoi effetti anche sul mercato dei cambi con il dollaro che inverte la tendenza al ribasso e torna a salire a quota 1,3680 sull'euro. Nella mattinata, il biglietto verde era sceso fino a quota 1,3813.
A trainare il rialzo tra le blue chip milanesi sono i titoli delle banche, con Intesa Sanpaolo (+4,4%), positiva all'indomani della nomina di Marco Morelli e Gaetano Micciché a direttori generali. Bene anche Unicredit (+3,71%). In un'intervista al Financial Times, l'a.d. di Piazza Cordusio, Alessandro Profumo, ha spiegato cha la crisi potrebbe fornire al gruppo opportunità di crescita «non tramite acquisizioni». Acquisti anche su Banco Popolare (+3,8%) e Banca Pop Mi (+3%). In rialzo anche Stmicroelectronics (+2,68%) dopo l'accordo per la cessione della joint venture Numonyx, che per il gruppo italo-francese comporterà benefici da 280 milioni di dollari. Al palo invece Prysmian, penalizzata dai conti della concorrente francese Nexans.
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