Chiusura in netto calo per le borse asiatiche sulla scia dei forti cali fatti segnare a Wall Street e sulle Borse europee.
La Piazza di Tokyo ha chiuso in forte ribasso la seduta odierna con l'indice Nikkei 225 dei 225 titoli guida in calo del 2,9%. In controtendenza il titolo Toyota, che, nonostante i problemi legati al maxi-richiamo di vetture, ha passato la seduta in territorio positivo.

In risalita le quotazioni del greggio dopo il tonfo del 5% registrata la vigilia, condizionato dalle turbolenze valutarie. Il Wti di marzo guadagna 24 cent a 73,38 dollari il barile, dopo un minimo giovedì a 72,42 dollari. Il Brent sale di 8 cent a 72,21 dollari. È la situazione valutaria, con la brusca caduta dell'euro, a guidare i movimenti del mercato petrolifero in questo momento. La divisa europea, messa sotto pressione ieri per i timori per i conti pubblici di Grecia, Portogallo e Spagna ha toccato sui mercati asiatici i minimi sul dollaro degli ultimi otto mesi.

Le quotazioni si sono risollevate solo grazie ad un inusuale e massiccio acquisto della Banca centrale svizzera che é stata vista intervenire in Asia, vendendo franchi per allentare la pressione sull'euro, sceso ai minimi da 15 mesi sul franco. L'euro era sceso fino a 1,4551 franchi, minimo dall'ottobre 2008 e a quel punto è intervenuta la Banca elvetica che lo ha riportato fino a 1,4905 franchi, per poi attestarsi a 1,47 euro. L'euro, di conseguenza, si é ripreso anche sul dollaro, tornando sopra 1,37 dollari dopo aver toccato un minimo nella notte a 1,3669.

INTERVISTA ESCLUSIVA ad Alistair Darling su Il Sole 24 Ore
Wall Street in ansia per il superbonus di Blankfein (di Mario Margiocco)

 

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