I giudici del tribunale di Milano hanno dichiarato fallita con un buco di almeno 20 milioni di euro Burani Design Holding, la società olandese che controlla indirettamente la casa madre dell'impero del gruppo della moda Mariella Burani. I giudici hanno anche respinto l'eccezione di competenza territoriale a favore di Reggio Emilia formulata dai legali della società.

Il fallimento minaccia di avere un effetto domino sull'impero della casa di moda emiliana. Il gruppo è alle prese, infatti, con una complessa operazione di ristrutturazione del debito (492 milioni debito netto e perdite per 104 milioni, patrimonio netto in rosso per 70 milioni; ma la famiglia, va sottolineato, ha debiti complessivi per oltre 900 milioni tra quotate e non quotate) che comprende una difficilissima trattativa con le banche creditrici.

Proprio domani, venerdì 12 febbraio, è il termine ultimo della delibera di aumento di capitale per ripianare le perdite di Mariella Burani Fashion Group (Mbfg), che controlla anche Antichi Pellettieri. Se non arrivano i (tanti) soldi necessari salta inevitabilmente ogni ipotesi di accordo con le banche per ristrutturare il debito e si apre la strada del concordato preventivo o del fallimento. Il titolo Mbfg è peraltro sospeso dalle contrattazioni a tempo indeterminato sin dallo scorso agosto.

Nel dichiarare il fallimento di Burani Designer Holding i giudici della seconda sezione civile del tribunale di Milano hanno messo espressamente in dubbio la possibilità che possa essere salvata anche la quotata a Piazza Affari. Nella sentenza i giudici scrivono che Bdh è da dichiarare fallita anche perché «non si è verificato alcun concreto segnale della sussistenza delle condizioni minime per un'operazione di salvataggio di Mariella Burani Fashion Group». Quest'ultima, va ricordato, rappresenta l'asset principale di Bdh, che la controlla attraverso Mariella Burani Family Holding.

La decisione è stata presa dal collegio presieduto da Filippo Lamanna. Secondo i magistrati Bdh ha debiti per circa 18 milioni di euro sia verso le banche sia verso Mariella Burani Fashion Group, ma le passività potenziali, secondo la Procura, potrebbero essere vicine ai 40 -50 milioni. Con la dichiarazione di fallimento di Bdh il Tribunale di Milano si è ritenuto territorialmente competente e ha quindi accolto l'istanza presentata il mese scorso dai pm di Milano Mauro Clerici e Luigi Orsi che, in base anche all'inchiesta penale avviata da tempo, non solo avevano sostenuto lo stato di insolvenza di Bdh ma anche che la sede operativa della società era nel capoluogo lombardo.

«Impugneremo la sentenza di fallimento di Bdh. Abbiamo perso la prima partita ma non intendiamo demordere», ha commentato in serata l'avvocato Giuseppe Amoroso, legale di Burani Designer Holding. La difesa della società contesta in particolare la questione della competenza territoriale del tribunale di Milano, infatti per Amoroso quello competente è quello di Reggio Emilia.

In una nota Walter Burani, presidente del gruppo, ha fatto sapere che Burani Designer Holding non ha ricevuto alcuna comunicazione sul fallimento. La società, si legge in un comunicato, '«non ha ancora ricevuto comunicazione alcuna, né risulta alla Società che la sentenza di fallimento di Bdh sia stata pubblicata. In ogni caso si precisa che la suddetta eventuale sentenza non ha ad oggetto il fallimento di Mariella Burani Fashion Group, capogruppo dell'abbigliamento e delle attività ad essa collegate'».

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