La Germania e la Francia non hanno alcuna convenienza a restare alla finestra mentre la crisi finanziaria rischia di mandare in default la Grecia. Il sistema bancario tedesco infatti è esposto direttamente al debito dei PIIGS (l'acronimo – offensivo – che indica Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna, i paesi a maggior rischio dell'eurozona) per una percentuale stimata tra il 20 e il 23% del Pil tedesco (che è stato pari a 2.496 miliardi di euro nel 2008), dunque tra i 500 e i 575 miliardi di euro circa, mentre quello francese è esposto addirittura per il 27 - 30% del Pil (1.950 miliardi di euro), quindi per 530-590 miliardi di euro.

Le stime emergono da un report del desk newyorkese di analisi dei mercati obbligazionari di Deutsche Bank. Il rapporto, intitolato "Il rischio di credito sovrano in Europa: una nuova fase della crisi finanziaria globale 2007-2010" è stato pubblicato a febbraio e alcune delle sue osservazioni (ad esempio quelle sul servizio del debito pubblico della Grecia) sono ormai datate, a causa dell'andamento dei mercati che hanno allargato a dismisura gli spread sugli interessi pagati dal debito pubblico greco. Altre, però, restano molto attuali. E allarmanti.

I timori sono accentuati dal rischio di contagio in caso di default di un paese membro dell'eurozona, rischio che secondo gli autori del rapporto è molto elevato anche a causa dell'esposizione incrociata tra gli stessi PIIGS. I legami finanziari tra i cinque paesi più esposti sono eccezionalmente alti: in Portogallo "valgono" il 24% del Pil (40 miliardi di euro circa), in Irlanda il 34% (oltre 60 miliardi di euro). Solo l'Italia fa eccezione con "appena" il 3% del Pil, che nel 2008 era stato di 1.572 miliardi di euro, dunque 47 miliardi di euro, collegato agli altri quattro PIGS.

La Grecia malato d'Europa

È vero che si tratta di un paese minuscolo, che incide per il 2,7% sul Pil dell'eurozona, ma il suo debito pubblico "pesa" per il 4% del totale dell'area euro. Atene, ricordano gli autori dello studio di Deutsche Bank, Tom Joyce e Stefan Auer, ha un serio problema di credibilità sui dati pubblici. Il deficit fiscale del governo di George Papandreou è il dilemma: è il più alto in Europa (rivisto al 13,6% nei giorni scorsi da Eurostat, contro il 12,7% stimato in precedenza) e si associa a un elevato deficit delle partite correnti (11,9%). Da febbre alta anche il rapporto debito/Pil che la Ue stima al 115,1%, tra i più alti dell'eurozona. Al contrario, le banche greche non sembrano soffrire di problemi di patrimonializzazione, grazie a una solida base di depositi e a una dipendenza ridotta dal mercato della liquidità della Banca centrale europea.

Il fatto è che i 240 miliardi di euro di debito pubblico sono molto esposti nel breve termine (nel solo 2010 ne scadranno una cinquantina, di cui 8,5 il 19 maggio). Il costo del debito, con gli spread ai massimi storici, è ormai insostenibile.

Ma sbaglierebbe chi nell'eurozona restasse alla finestra. Le banche europee, secondo gli analisti di DB, rappresentano infatti un canale di contagio "significativo" attraverso il quale un eventuale default di Atene potrebbe scatenare un effetto domino devastante prima all'interno dei PIIGS e poi nel resto dell'eurozona. La ridotta capacità del sistema immunitario delle banche europee è dovuta agli effetti debilitanti già subiti con la crisi finanziaria, che ne ha appesantito gli stati patrimoniali per l'aumento dei crediti a rischio e ne ha ridotto gli utili di conto economico aumentando i costi di funding e del capitale in generale.

A nessuno quindi converrebbe un peccato di omissione nei confronti di Atene. La Banca centrale europea lo sa, lo sanno anche gli analisti finanziari e lo sanno pure gli speculatori che stanno scommettendo sul piano di salvataggio. Qualcuno, come il ministro delle Finanze Giulio Tremonti lo ha ricordato ai colleghi di Berlino e di Parigi. Il problema è spiegarlo ai contribuenti. Ma la comunicazione dovrà essere fatta e in fretta. E questo è il dilemma di Angela Merkel: la scadenza del 19 maggio per la prossima asta di titoli di stato greci è sempre più vicina, ma prima ci sono le elezioni in Nord Reno - Vestfalia e il cancelliere non vuole perderle.



nicola.borzi@ilsole24ore.com

MAPPA / Debito e deficit rispetto al Pil nell'Eurozona
Effetto «Pigs» nei bilanci bancari (di Morya Longo)
L'esposizione delle banche nei confronti dei «Pigs»

 

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