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Per la prima volta da settembre 2008 (il mese terribile di Lehman Brothers) l'indice Dow Jones della Borsa americana chiude le contrattazioni sopra 11mila punti. Nonostante l'abbattimento della soglia psicologica la seduta dei mercati è stata comunque deciasamente fiacca. Al termine delle contrattazioni Dow Jones, Nasdaq ed S&P500 segnano guadagni appena superiori alla parità, in una giornata segnata dall'attesa per i risultati trimestrali che le grandi società quotate si apprestano a sfornare.

Giornata interlocutoria anche per le piazze europee. L'accordo sugli aiuti alla Grecia ha spinto agli acquisti nella prima parte della mattinata. I guadagni si sono tuttavia ridotti gradualmente nel corso nel corso della giornata. Non considerando il rimbalzo di Atene, la sola eccezione è Milano. Piazza Affari è l'unica tra le grandi a chiudere in positivo: il FTSE IT All Share ha guadagnato lo 0,8%. Resiste il FTSE 100 di Londra, che guadagna lo 0,2%. Poco mossi il Cac40 di Parigi (-0,04%) e il Dax30 di Francoforte (+0,02%). Come accennato, Atene ha chiuso in deciso rialzo (+3,5%) in vista del prestito deciso dall'Eurogruppo. Bene, in particolare, il settore bancario dove si sono registrati rialzi superiori anche al 10% con Eurobank a +11,3% e Piraeus a +9,3%.

A Piazza Affari Telecom Italia conferma un guadagno dell'1,86% nel pomeriggio del cda su conti e piano mentre domani ci sarà la presentazione a stampa e analisti. Positivi i bancari, anche di riflesso al miglioramento della situazione greca. Intesa Sanpaolo a +1,82%, Banco Popolare +0,77%, Unicredit +2,26%, in attesa del cda di domani che dovrebbe dare il via libera al piano di riorganizzazione. Nell'energia scende A2a (-1,13%), sale Saipem (+1,70%), fermi gli altri. Bene Impregilo (+1,27%) sale Fiat (+0,67%). Nei media perde L'Espresso (-0,78%). Dopo i rally delle scorse settimane, Prysmian perde il 2,02%. Sul resto del listino balzo della Roma(chiude a +4,99% ma durante la seduta tocca anche il +8%) che nell'ultima giornata di campionato ha conquistato il primato in classifica.



Euro in rialzo ma sotto i massimi per alcuni realizzi intervenuti quando è apparso chiaro che il mercato non aveva sufficiente propellente per scalare la soglia di 1,37 dollari. A sostenere la valuta contribuisce soprattutto il denaro liberato dall'intesa raggiunta dall'Eurozona sulle modalità del prestito alla Grecia. A metà seduta l'euro quotava 1,3595 $ (1,3488) dopo un top a 1,3692. Tonica la sterlina, debole lo yen.

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