Le immagini degli scontri davanti al parlamento di Atene fanno il giro del mondo. Purtroppo, come previsto da questo foglio elettronico, si è arrivati alla prova della piazza, che si ribella al duro piano di risanamento definito dal governo di George Papandrea; il prezzo da pagare per il pacchetto di aiuti da 110 miliardi dell'Ue e del Fmi. Le manifestazioni di piazza, unite all'annuncio che Moody's, secondo quanto riportato da Bloomberg, ha deciso di mettere sotto osservazione il merito di credito del Portogallo hanno, per tutta la prima parte della giornata, schiacciato i listini che tuttavia verso la chiusura sono riuscite a limare le perdite.

L'andamento delle Borse mondiali
A Piazza Affari il Ftse Mib ha ceduto l'1,27% e il Ftse All share l'1,36 per cento. Madrid, al centro dei rumors sulla possibilità di arrivare a chiedere un aiuto per far fronte ad un rapporto deficit/pil stimato nel 2010 al 9,8% e un debito sul Pil al 72,5% nel 2011, ha perso il 2,1 percento. Minore la caduta per Parigi (-1,23%), Francoforte (-0,7%) e Londra (-1%). Wall Street ha sofferto le notizie europee per l'intersa seduta: il DJIA ha chiuso in calo dello 0,55%, il Nasdaq Composite lo 0,9% e l'S&p500 lo 0,66 per cento.

Dopo un avvio di seduta segnato dal tonfo di ieri e dalla chiusura precedente di Wall Street, i dati Pil dell'Eurozona avevano risollevato gli indici dai minimi ma poi c'è stata la virata al ribasso.

La piazza di Atene
La Borsa di Atene, dal canto suo, ha chiuso in calo del 3,91% dopo essere arrivata a perdere oltre il 5% nel giorno della manifestazione contro le misure di austerità decise dal governo greco ad Atene, dove, secondo il bilancio provvisorio, vi sono stati almeno tre morti. Secondo alcuni operatori le vendite sarebbero state innescate soprattutto da investitori stranieri e si sono accentuate dopo le notizie sulle tragiche morti.


Paura di contagio e agenzie di rating
Sui listini ha pesato il timore contagio, in particolare dopo l'indicazione di Moody's. Ecco che, come già successo con Standard&Poor's, l'agenzia di rating è sembrata però arrivare in ritardo a segnalare il tema. Gli operatori, in tal senso, parlano di un lag-indicator, cioè di una mossa che arriva dopo che l'evento già si è verificato. A ben vedere quest'impostazione dovrebbe indurre il mercato, gli operatori, a non dare troppa importanza a simili valutazioni. Tuttavia così non è. Gli spread sui titoli di stato decennali portoghesi e gli analoghi titoli tedeschi salgono, passando da 266 punti al livello record di 310 punti; in compenso, il rendimento del Bund scende al 2,84%, il minimo storico.

La speculazione sui mercati
Evidentemente la speculazione continua a giocare un ruolo importante. Le posizioni short, per esempio sull'euro (ma il discorso potrebbe valere anche sui titoli di stato greci o portoghesi o spagnoli), di molti hedge fund hanno raggiunto livelli elevati. Senza tenere conto, poi, di un tragico paradosso.

Il pacchetto di sostegni che, in questo momento viene duramente contestato, il mercato lo ha in parte già bocciato. Come dire: il sacrificio chiesto alla Grecia, l'evoluzione tragica che vediamo in questi monenti nella capitale ellenica, sarebbero di fatto inutili. E perché? Perché le previsioni degli esperti indicano che Atene non sarà in grado di soddisfare una condizione principe di questo piano: il tornare a ri-finanziarsi sul mercato nel 2011. «Se si taglia la spesa pubbblica -è il ragionanento -, se si riduce la capacita di spesa della popolazione, e di fatto la domanda aggregata, si rallenta ancor di più la già disastrata economia ellenica. Un trend che non permetterà, per l'appunto, il soddisfare la condizione richiesta». Insomma, si sciopera su un progetto che parte già insufficiente.

I titoli a Piazza Affari
Sul listino di Milano ha spicca l'andamento in controtendenza di Pirelli & C, sulla scia dei dati di bilancio del primo trimestre e dell'operazione di scissione degli immobili annunciata ieri. Forti cali, invece, sul settore bancario.

L'euro debole
L'euro scivola ad un nuovo minimo da oltre un anno rispetto al biglietto verde, scendendo sotto quota 1,29 dollari per la prima volta dall'aprile del 2009. La moneta unica europea continua a scontare i timori di un contagio della crisi greca sull'Eurozona.


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