La Cina intende «mantenere stabile» il cambio della sua valuta, lo yuan, che nel corso degli ultimi mesi «non si è svalutata». Lo ha affermato il premier cinese Wen Jiabao in una conferenza stampa domenica 14 marzo a Pechino. Parlando ai giornalisti cinesi e stranieri a conclusione della sessione annuale dell'Assemblea nazionale del popolo (il Parlamento cinese), Wen ha indirettamente criticato gli Usa per l' insistenza con la quale chiedono la rivalutazione.

«Sui problemi del commercio internazionale - ha detto il premier - noi ci siamo sempre opposti alla pratica di puntare il dito contro il gli altri». «Questi problemi - ha proseguito - possono essere risolti solo col dialogo». Il premier cinese ha poi detto che la Cina proseguirà la sua politica di rilancio economica, avviata a fine 2008 per far fronte alla crisi finanziaria. «Dobbiamo assicurare stabilità e continuità alla nostra linea, quindi andremo avanti con la nostra politica di bilancio e con una politica monetaria morbida per consolidare la ripresa».

Nel 2009, nonostante la crisi mondiale, la Cina ha registrato una crescita dell'8,7%, grazie ad alcune misure di rilancio decise a fine 2008, con un piano da 400 miliardi di euro su due anni. Wen Jiabao ha poi puntato il dito contro gli Stati Uniti per le questioni del Tibet e di Taiwan. Gli Usa «hanno violato la sovranità cinese» con la vendita di armi a Taiwan e con l'incontro tra il presidente Barack Obama e il Dalai Lama a Washington. (P.F.)


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