Un bacino potenziale di 50 milioni di nuove caselle da mandare in funzione nei prossimi mesi, grazie a una semplice procedura online e alla successiva registrazione presso le poste. Si apre in questo modo l'ultimo capitolo del processo avviato già da anni per "smaterializzare" i rapporti con le pubbliche amministrazioni, preceduto da numerosi interventi normativi, circolari e scadenze. L'ultima di queste era stata il 29 novembre scorso, termine massimo per l'attivazione delle caselle di Pec dei professionisti.
«Virtualmente - fanno sapere dal ministero della Funzione pubblica - esistono già 50 milioni di caselle dormienti. I cittadini dovranno semplicemente decidere se attivarle o meno». Per farlo ci si dovrà collegare al sito www.postacertificata.gov.it e seguire una procedura guidata che consentirà di inoltrare in tempo reale la richiesta. Trascorse 24 ore dalla registrazione online e fino a un massimo di tre mesi dopo, il cittadino potrà recarsi presso uno degli uffici postali abilitati per l'identificazione e la conseguente firma sul modulo di adesione.
Solo dopo questo passaggio la posta certificata sarà ufficialmente attiva: per completarlo il richiedente dovrà portare con sé un documento di riconoscimento personale e uno "comprovante" il codice fiscale (quindi, o il codice fiscale in originale oppure la tessera sanitaria). All'ufficio postale dovranno essere consegnate anche le fotocopie di entrambi i documenti. Tutta la procedura sarà completamente gratuita per il cittadino. L'operazione sarà gestita dai server dell'Ati tra Poste italiane e Telecom.
L'introduzione della posta elettronica certificata punta nel lungo periodo a creare un canale sicuro per tutte le comunicazioni tra cittadini e pubblica amministrazione, tagliando in modo massiccio sia il ricorso alla carta sia le lunghe code agli sportelli. La Pec, infatti, è assolutamente equivalente a una raccomandata: assicura l'integrità del messaggio tra il server mittente e quello destinatario e ne certifica l'avvenuta consegna.
Il mittente, al momento dell'invio, riceve dal proprio server una ricevuta di accettazione e dal server destinatario una ricevuta di consegna nella casella di arrivo. Tutte le operazioni effettuate attraverso la casella Pec, come ulteriore garanzia di sicurezza, vengono registrate e conservate per trenta mesi. Per comunicare con le pubbliche amministrazioni sarà, però, essenziale sapere quali effettivamente dispongono di un indirizzo.
Entro giugno 2009 le Pa avrebbero dovuto attivare una Pec e inserirla nell'home page dei rispettivi siti internet. Quelle che l'hanno fatto sono però pochissime. I dati più recenti comunicati da DigitPa dicono che sono circa 12.500 le Pec attivate dalle Pa centrali e locali. E, secondo i numeri del ministero della Funzione pubblica, il 60% delle pubbliche amministrazioni ha ancora la casella "spenta".
Quindi, il problema principale dei cittadini, una volta attivata la Pec, sarà avere la possibilità di utilizzarla realmente nei rapporti con una Pa spesso impreparata a sfruttare le potenzialità di questo strumento. Per capire quali amministrazioni sono buone e quali cattive, lo strumento chiave sarà l'archivio informatico accessibile attraverso il sito www.indicepa.gov.it, fonte ufficiale e riferimento per gli adempimenti previsti per le Pa.
A questo saranno affiancati il sito www.paginepecpa.gov.it, un motore di ricerca per gli indirizzi Pec. E i numeri verdi 800.104.464, da rete fissa, e 199.135.191, da rete mobile. Sul sito di DigitPa (www.cnipa.gov.it) sarà poi disponibile una sezione di risposte a dubbi frequenti in tema di Pec e all'email osservatoriopostacertificata@digitpa.gov.it sarà possibile inviare osservazioni e proposte sull'uso della posta certificata.
Quale sarà la risposta dei cittadini in termini numerici è ancora un'incognita. L'obiettivo è arrivare a tre milioni di caselle in qualche mese. Anche se circola una stima più realistica che parla di circa un milione. L'appuntamento è a fine anno per il primo consuntivo.
GLOSSARIO
Cec-Pac
Sigla che sta per Comunicazione elettronica certificata tra la Pa e il cittadino. È la posta elettronica creata dal Ministero della Funzione pubblica per i rapporti tra cittadino e Pa
Cnipa
Ha cambiato la denominazione in DigitPa ed è il Centro nazionale per l'informatica nella pubblica amministrazione: è l'ente che accredita sia i certificatori di firma digitale sia i gestori della Pec
Gestore di Pec
Sono i soggetti che possono offrire il servizio di Pec (aziende e pubbliche amministrazione). Questi soggetti, una volta presentata la domanda di accreditamento al Cnipa (ora DigitPa) e superata l'istruttoria volta ad accertare il possesso dei requisiti richiesti dalla normativa, vengono iscritti in un apposito registro
Log file
È un registro informatico all'interno del quale vengono memorizzate tutte le operazioni relative alle trasmissioni effettuate (come invio o ricezione ) utile per la ricostruzione delle ricevute nel caso di smarrimento
Normativa
Questi i principali riferimenti normativi in termini di Pec: il Dpr 68/2005 che disciplina le modalità di utilizzo della Pec non solo nei rapporti con la Pa, ma anche tra privati cittadini; il Dpcm del 6 maggio 2009 che contiene disposizioni in materia di rilascio e di uso della casella di posta elettronica certificata assegnata ai cittadini; circolare 2/2010/Ddi «ulteriori informazioni per la gestione delle caselle di Pec»
Ricevuta
C'è quella di accettazione, rilasciata dal gestore del mittente, e quella di avvenuta consegna, rilasciata dal gestore del destinatario dopo aver depositato il messaggio a destinazione

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