«Quello di ieri è stato un suicidio pubblico di Mario, è un ragazzo che ha le sue problematiche in cui non voglio entrare». Non è sbollita la rabbia al presidente dell'Inter Massimo Moratti il giorno dopo il grande successo a San Siro contro i campioni d'Europa del Barcellona. Anzi, la posizione del presidente nerazzurro è ora dopo ora più severa nei confronti del giovane attaccante, scaricato dal pubblico del Meazza al termine di un litigio a distanza, di uno scampolo di partita mal giocato e dopo la scenata della maglia nerazzurra buttata a terra al termine della gara.

Moratti ha anticipato che la società prenderà dei provvedimenti nei confronti di Mario, anche se ha auspicato che il giocatore «si reintegri bene nella squadra e con il gruppo». Non sarà un'operazione facile. Il presidente ha detto di non aver fissato alcun incontro con il calciatore o il suo manager Rajola per discutere del futuro di Mario - all'Inter o via dalla squadra - eppure sul web la valanga dei tifosi nerazzurri che vorrebbero consegnarlo come un pacco a un'altra squadra, meglio se all'estero, diventa ogni momento più grande.

Qualche voce sparuta (soprattutto di fede milanista) ancora lo difende, ma anche tra gli irriducibili tifosi di Mario - persino quelli che sono iscritti al forum del suo sito ufficiale - prevalgono rabbia e delusione: l'epilogo della trionfale partita dell'Inter contro il Barcellona per loro è davvero difficile da digerire. E pensare che quando Balotelli è entrato in campo nella magica serata milanese, istruito e incoraggiato da Josè Mourinho, gli applausi non sono mancati, ma ora anche quanti si sono sempre schierati dalla sua parte gli girano le spalle.

Reazioni forti culminate con la creazione di una pagina di Facebook per "cacciare" Mario dal campionato italiano. «Come può un giocatore - si legge - insultare così i propri tifosi? Balotelli fuori dal campionato italiano. Andasse a giocare in un'altra nazione». «Se fossi tuo padre ti manderei a lavorare in campagna», dice qualcuno; «ieri non tornava in difesa e faceva colpi di tacco che alla fine servivano solo per regalare palla al Barca. Le qualità che ha sono immense, la voglia zero», dice qualcun altro. C'è anche chi cerca di stemperare i toni, pur non nascondendo la delusione: «Non condivido i pesanti insulti a Mario. L'ho sempre difeso. Ma ieri ha sbagliato. In una partita così importante doveva dare il massimo e offrire il suo contributo alla squadra ormai stanca. Invece, passeggiava per il campo come uno spettatore». C'è infine chi la butta sullo psicologico: «Penso che Mario sia un ragazzo fragile e penso anche che il suo sia solo un comportamento di difesa».

Molti i commenti anche sul nostro sito, che riflettono il trend generale: pochi in difesa di Mario, molti critici che chiedono che se ne vada (magari al Barcellona), che lo contestano perchè non si impegna a dispetto dell'iniziale incoraggiamento del pubblico, perchè è entrato al posto del beniamino Milito e non aiuta i compagni, perchè il talento non è sufficiente, mentre la maglia, i tifosi, la società e i compagni sono sacri. «Vendiamolo - dice Antonio - tanto all' Inter quelli bravi ci vengono di corsa perchè vince e "strapaga" senza problemi». (M. Do.)

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