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Questo articolo è stato pubblicato il 11 gennaio 2011 alle ore 08:05.
La Polonia per il momento dice no all'euro. Non è un brutto messaggio per la nostra valuta, purché faccia riflettere i suoi destinatari, che non sono certo i vertici della Bce, quando i governi europei incapaci di dare una costituzione fiscale credibile all'Unione monetaria, nonostante i recenti scossoni delle vicende greche e irlandesi.
Dal punto di vista dell'economia monetaria, tra i ventisette paesi membri dell'Unione, la Polonia si contraddistingue per almeno due caratteristiche. Dal punto di vista strutturale, la Polonia ha un robusto assetto della banca centrale e della supervisione finanziaria. Da un punto di vista congiunturale, e di conseguenza, la gestione della politica monetaria ha contribuito a far diventare la Polonia l'unico paese dell'Unione Europea a crescere nel 2009, l'anno peggiore della crisi: una crescita reale dell'1,7%, con il -4.1% della media dei paesi euro.
La Polonia ha costruito nel tempo una Banca centrale indipendente dai governi in carica, concentrata sulla stabilità monetaria. Calcolato al 2007, l'assetto della Banca centrale polacca ha un grado di conformità ai criteri internazionali d'indipendenza Gmt pari al 92%: è lo stesso livello della Bce, mentre la Bank of England non arrivava al 65%, e la Fed si fermava al 78%; va sottolineato che il livello d'indipendenza della Fed è oggi verosimilmente più basso, visto che la recente legge Dodd Frank di riforma ha aumentato i rischi di cattura di Bernanke da parte della politica.
Inoltre la Banca centrale polacca è anche indipendente dalle banche, non avendo responsabilità di vigilanza, ovvero non ha i cosiddetti poteri di micro-supervisione bancaria. La Polonia ha infatti completato il 1° gennaio 2008 una riforma della supervisione in cui è stato completamente abbandonato l'obsoleto modello di controllo con autorità multiple, sostituendolo con la figura di un unico vigilante, la Polish Financial Supervision Authority (Pfsa). Della Pfsa occorre però migliorare l'assetto istituzionale, visto che il suo livello d'indipendenza è del 52,5 per cento.
La Polonia ha dunque adottato in modo convinto sia il modello più moderno di banca centrale - indipendente e specializzata - sia di supervisione finanziaria - unificata. L'inflazione è regolarmente scesa nel decennio: nel 2000 su base annua l'inflazione e le aspettative d'inflazione erano a due cifre; nel gennaio 2007 il tasso d'inflazione e le aspettative erano rispettivamente all'1,4 e all'1,5 per cento.