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Questo articolo è stato pubblicato il 10 febbraio 2011 alle ore 08:26.

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Il Fisco dispone ormai di una rete di informazioni capillare sulle operazioni commerciali. Le merci che arrivano in Italia sono (e saranno sempre più accuratamente) monitorate praticamente a ogni passaggio della filiera produttiva fino al consumatore finale (come riferiamo a pagina 34). Da maggio, infatti, anche gli acquisti sopra i 3.600 euro effettuati dai consumatori saranno censiti nell'ambito dello "spesometro" o, per i più nostalgici, della nuova versione dell'elenco clienti e fornitori.

Questo proliferare di adempimenti e di dati che confluiscono nei database dell'amministrazione finanziaria renderà sempre più difficile sottrarre ricchezza al prelievo tributario. L'agenzia delle Entrate, che proprio oggi a Roma comunicherà i successi raggiunti negli ultimi mesi nella lotta all'evasione, avrà a disposizione quindi armi ancora più efficaci. Tuttavia, di fronte a obblighi incrociati che, anziché semplificare, in molte circostanze raddoppiano i costi e gli oneri di comunicazione, si potrebbe innescare un circolo vizioso. Un progressivo ritorno al sommerso che potrebbe coinvolgere soprattutto le aree produttive e i contribuenti più in difficoltà.

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