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Questo articolo è stato pubblicato il 07 marzo 2011 alle ore 08:21.
L'ultima modifica è del 07 marzo 2011 alle ore 06:37.

Corre? Oppure si ferma? Il ritorno dell'inflazione è ormai un dato acquisito. Sfere di cristallo, però, non ce ne sono. E prevedere che cosa accadrà nei prossimi mesi non è esercizio facile. Le tensioni su petrolio e materie prime, anche alimentari, non sembrano destinate a esaurirsi rapidamente. Ma - come molti osservatori sostengono - a frenare la spirale inflazionistica potrebbero essere una disoccupazione che resterà a livelli elevati e una capacità produttiva ancora ampiamente inutilizzata. Quindi, niente rincorsa prezzi-salari.
Eppure, le esperienze del passato consigliano di tenere alta la guardia.

La Bce lo ha ben capito e ad aprile potrebbe arrivare un primo, piccolo aumento del costo del denaro. C'è, però, un altro fronte - più domestico - che richiede attenzione, perché sappiamo che i "furbetti dell'inflazione" sono sempre in agguato. Un ritocchino qui, un altro lì, e il gioco è fatto, forti dello scudo dei rincari di carburanti o prodotti alimentari. Chi ha il compito di controllare - da Mr. Prezzi alla Guardia di finanza - stia quindi allerta. Londra, questa volta, insegna: la grande distribuzione potrebbe già finire sotto inchiesta governativa per un aumento dei prezzi alimentari molto più veloce e intenso rispetto al resto d'Europa. Niente allarmismi, dunque, ma molta attenzione.

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