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Questo articolo è stato pubblicato il 08 marzo 2011 alle ore 08:55.
L'ultima modifica è del 08 marzo 2011 alle ore 06:39.

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Gianni RiottaGianni Riotta

Carissimo direttore, scrivo a proposito dell'articolo di Gilberto Corbellini sul Sole 24 Ore Domenica del 6 marzo in ricordo del professor Scarascia Mugnozza. Il tentativo è quello di fare di Scarascia "il signore degli Ogm", come sottolineato dal titolo dell'articolo, mettendo in secondo piano molte delle altre attività scientifiche e umanitarie del professore. E va bene, fin qui siamo nell'ambito della licenza poetica. Preso dal suo solito ardore, prova a buttare là anche un «la bilancia commerciale del paese ha tratto incalcolabili benefici dall'invenzione dell'Ogm Creso».

Ovviamente lo sa che la varietà di grano duro Creso non è un Ogm, ma ci prova. Così i lettori, i giornalisti, tutti noi alla fine penseremo che in fondo è dal 1974 che mangiamo pasta ogm. Questo comportamento ha un nome ben preciso, ma da brava ragazza, anzi da brava signora, non lo scrivo.
Prof. Manuela Giovannetti
Preside Facoltà Agraria - Professore Ordinario di Microbiologia agraria Università di Pisa

Gentile preside, purtroppo sugli Ogm, come su troppi argomenti in Italia ragionare è difficile. O si tifa da una parte, o dall'altra. Ricordo quando in televisione e sui giornali gli Ogm venivano definiti "cibi Frankenstein", con divertenti siparietti del tipo "Dibattito sui cibi Frankenstein". Si immagina? Per avere provato a spiegare che mangiare un prodotto Ogm non uccide sul colpo, il comico - poi diventato come saprà guru e leader politico Beppe Grillo - mi diede addosso, per anni, sul web e nei suoi spassosi spettacoli. Ogni volta che si accenna al tema si scatenano emozioni e proteste. Varrebbe la pena di deporre le armi, tutti. Io non penso che chi si preoccupa degli Ogm sia un invasato luddista, a patto però che gli anti Ogm accettino che chi ritiene utile la ricerca genetica in agricoltura - come me e questo giornale - non è un lestofante al servizio della Monsanto. Il professor Sala, autorevole studioso come lei, il professor Veronesi, tanti altri scienziati non temono gli Ogm, e anzi, come economisti e leader africani, li ritengono utili a sviluppo e ambiente. Si può dissentire, il dibattito è benvenuto. Ma perché sempre alzare i toni, salire su pulpiti improvvisati, atteggiarsi a profeti morali? Il professor Corbellini è uno storico della Medicina, studioso di Bioetica ed Epistemologia medica: si può non concordare con lui, ma perché irriderlo? E la sua lettera pubblicata è Ogm, perché l'originale era troppo urticante. Dialoghiamo, ragioniamo, ma lasciamo il tifo da stadio alle partite, non allo studio, alla scienza, alla ricerca, anche sugli Ogm. Grazie della sua lettera e buon lavoro.

I caduti per la pace
Gentile direttore, l'appello da Lei rivolto ai lettori nell'editoriale di domenica mi spinge ad offrire la collaborazione attiva dell'Associazione italiani rimpatriati dalla Libia, che mi onoro di rappresentare, alla Fondazione Memoriale Caduti di Pace. Noi che per primi abbiamo sperimentato sulla nostra pelle la follia del regime di Gheddafi quarant'anni fa, non possiamo non essere solidali con gli amici libici che, con fede e coraggio, stanno lottando da settimane, in nome della libertà e della democrazia, per affrancarsi dal giogo del dittatore. Noi rimpatriati, a differenza dei nostri sfortunati amici libici, avevamo però una Patria nella quale siamo giunti incolumi, anche grazie alla loro solidarietà, in quei giorni terribili di quarant'anni fa. Credo che, al di là del dovuto omaggio e al ricordo del sacrificio dei nostri giovani eroi, l'iniziativa sia efficace proprio per rievocare e promuovere quei valori di onestà, lealtà e abnegazione nei confronti delle istituzioni che, forse con un po' di presunzione, ritengo abbiano caratterizzato la nostra attività in Libia.
Giovanna Ortu
Airl - Associazione italiani rimpatriati dalla Libia

Subito tre riforme
Caro direttore, credo che il nostro paese abbia bisogno subito di tre grandi riforme: riduzione dei consigli regionali da 20 a 10 ed eliminazione delle province; federalismo vero, cioè politico e non solo fiscale; legge elettorale maggioritaria uninominale. Un'Assemblea costituente eletta con il sistema elettorale proporzionale sarebbe davvero auspicabile. Lo scenario è tenebroso. Il Sud è la parte che più soffre. Un tempo si emigrava. Oggi la crisi internazionale rende questa alternativa più difficile. Non fare le riforme che sono necessarie è da irresponsabili. Farle male sarebbe diabolico.
Arturo Abbadessa
Palermo

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