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Questo articolo è stato pubblicato il 15 marzo 2011 alle ore 07:47.
Cell Therapeutics ieri ha reso noto di avere acquisito «i diritti esclusivi di commercializzazione e di co-sviluppo di tosedostat», un farmaco in fase di sperimentazione che forse «fra due anni» otterrà le autorizzazioni alla commercializzazione. La notizia non modifica il dissesto finanziario della società, che è sempre a caccia di capitali per ripianare le perdite, né può avere nel breve periodo alcun impatto sulla sua cronica assenza di ricavi. Tuttavia, la speculazione ieri ha messo in movimento la Consob e il titolo (+48%).
Questo anche perché il ceo James Bianco ha alimentato gli ordini dei piccoli investitori parlando a un sito finanziario di una possibile operazione di M&A «carta contro carta» con «un'altra piccola società europea» e spiegando che il titolo Cti «è sottovalutato» e che lui si aspetta un «notevole rialzo». Sarà così? Difficile sostenerlo, perché è impossibile dire cosa valga una società priva di ricavi che accumula solo perdite da vent'anni. L'unica cosa certa è che Cell Therapeutics, a furia di ripianare le perdite, ha emesso 900milioni di azioni. Insomma, eventualmente la «carta» non manca. (R.Fi.)
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