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Questo articolo è stato pubblicato il 21 marzo 2011 alle ore 06:37.

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Il nuovo Codice della strada ha ridotto a 90 giorni il tempo di notifica delle contravvenzioni per infrazioni al Codice stesso. È notorio che se una contravvenzione è notificata dopo tale periodo è nulla di diritto, quindi non va pagata. Tuttavia nei verbali del Comune di Genova si può leggere una nota che avverte che la data di notifica non è quella in cui riceviamo la raccomandata, ma quella in cui il Comune ha consegnato alle Poste la notifica. A suffragio di questa tesi viene addirittura citata un'ordinanza della Corte costituzionale del 2004 (a onor del vero c'è anche qualche minore problema sulla data da cui partono i 90 giorni che, per brevità, tralascio). Esattamente in quest'inghippo sono capitato anch'io. Ho sostato irregolarmente il 20 ottobre 2010 e ho ricevuto la notifica il 28 febbraio 2011, cioè ben oltre i 90 giorni stabiliti dal Codice. Problema: la notifica è regolare o no? E chi lo sa! Bisogna conoscere la data in cui il Comune ha consegnato la notifica alle Poste. Sono andato al "Matitone" per saperlo. Pur avvertendomi che la data a loro disposizione non è del tutto certa, la consegna alle Poste è avvenuta il 15 dicembre 2010, cioè entro i termini. Per evitare ogni problema ho pagato la multa. Ma tre considerazioni occorre farle. Perché la legge non obbliga il notificante (in questo caso il Comune) a comunicare al cittadino infrattore le date certe di decorrenza dei 90 giorni e quella di consegna della notifica alle Poste? Secondo: il cittadino paga ben 10 euro per le spese di notifica. È accettabile che chi deve notificare lo faccia con due mesi di ritardo, come nel mio caso? Infine, se la notifica avviene dopo qualche anno, ha sempre senso pagare per un'infrazione di cui si è persa in noi la memoria?
Franco Bampi
Genova

Il confronto tra giudici e politici
Al di là dei tragici eventi internazionali, ciò che accade in Italia è, secondo me, una lotta tra due caste, iniziata nei primi anni 90 con Tangentopoli. Da una parte la casta dei giudici e dall'altra quella dei politici. In mezzo c'è il Terzo Stato che osserva impotente l'evolversi della situazione. Questa lotta è tanto più deprecabile quanto più tragico è il quadro sociale interno e internazionale.
Giuseppe Costantino Budetta
Palermo

I bambini del Giappone
Io penso a bambini del Giappone. Penso ai bambini che sono scampati alla furia dello tsunami, ma che non scamperanno all'ottusità degli adulti. Penso ai bambini che si ammaleranno di tumori alla tiroide, di leucemia, a causa delle radiazioni. Penso ai bambini che, secondo quanto riferiscono gli scienziati, sono i più esposti. Ai bambini che non hanno colpe, che non hanno deciso di costruire centrali nucleari, che non possono raccogliere firme, che non possono andare in piazza a protestare, che non si recano alle urne a scegliere chi deciderà il loro futuro. Penso a tutti i bambini del mondo. Ai bambini che avremmo il dovere di amare e di proteggere, ai bambini per i quali dovremmo essere disposti a sacrificare anche la vita. Ai bambini ai quali consegniamo invece un mondo guasto, corrotto, malato. Penso ai bambini, e penso a coloro i quali ai bambini non pensano. O che forse, chissà, ci pensano, ma non gliene frega niente.
Lettera firmata

Il prezzo «vero» della benzina
Che i carburanti siano in costante ascesa non ci sono dubbi, e non serve che a ricordarcelo siano i telegiornali con le loro puntuali rilevazioni dei prezzi. Sono dati che ci vengono propinati e che spesso riflettono male la reale situazione, stranamente sono sempre decisamente distanti dai prezzi che si trovano sulle strade normalmente, ma si sa che nulla è più fuorviante di una media matematica. Non è chiaro se il tutto sia voluto o meno. Sta di fatto che un conto è andare a fare il pieno in un distributore di marca, sul cui prezzo al litro vengono caricate le spese per la pubblicità, per le raccolte premi e per tutte quelle cose che servono a fidelizzare la clientela, un conto è invece fare il pieno in una delle tante “pompe bianche”, compagnie sconosciute che costano molto meno. Mai una volta che accanto ai prezzi delle compagnie ufficiali vi siano anche quelli della media delle pompe bianche.
Lettera firmata

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