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Questo articolo è stato pubblicato il 25 marzo 2011 alle ore 08:58.
Le casse professionali stanno pensando a interventi di rilievo sulle aliquote contributive per fronteggiare le insidie del futuro previdenziale dei propri iscritti. Una mano sta arrivando anche dal Parlamento, che ha dato nei giorni scorsi un primo via libera in commissione al Senato a un provvedimento destinato a favorire l'incremento del contributo integrativo per le nuove casse e per quelle che hanno adottato il sistema contributivo. Resta, però, un problema. Degli aumenti finiranno per pagare il conto i clienti dei professionisti. Infatti l'aumento dei contributi si tradurrà in un incremento delle parcelle.
E la beffa sarà doppia: alle parcelle in crescita si affiancherà anche un mini-aumento dell'Iva che si deve versare sul costo della prestazione professionale. Per carità, le casse hanno bisogno di garantirsi un futuro solido. Ma per raggiungere questo risultato è proprio necessario passare attraverso una penalizzazione destinata a colpire i clienti? Con l'effetto di pesare, per esempio, su imprese e cittadini che fanno tutti i giorni i conti con le insidie della crisi economica.
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