Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 27 marzo 2011 alle ore 14:11.

My24

Ci sono i Bric, d'accordo. Giusto esserci, anzi fondamentale. Senza dimenticare però che per le nostre aziende e più in generale per il made in Italy anche i mercati più consolidati – cosiddetti "maturi" – possono offrire grandi soddisfazioni. Gli Stati Uniti sono storicamente il baluardo del nostro interscambio e anche nel 2010 hanno garantito un saldo attivo di oltre nove miliardi di euro, che già nei primi due mesi 2011 ha sfiorato il miliardo e mezzo.

Un "miracolo" se confrontato con la voragine che si allarga ogni mese nei confronti della Cina o al necessario deficit verso i paesi Opec. La ripresa Usa, dunque, e l'appeal che i nostri prodotti hanno oltreoceano non vanno affatto sottovalutati e del resto lo sforzo delle nostre associazioni di categoria testimonia l'attenzione verso Washington. Gli eventi di Federlegno a New York, le fiere seguite dal comparto della ceramica e delle macchine utensili, le commesse vinte da Fincantieri con la marina Usa sono tutti tasselli di un mosaico che tende a sostenere e rilanciare la nostra presenza oltreatlantico.
In attesa dei nuovi ricchi di Pechino, non dimentichiamoci della middle class statunitense.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi