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Questo articolo è stato pubblicato il 02 aprile 2011 alle ore 09:54.

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A Cernobbio Michel Pébereau si allontana veloce verso la sala del workshop Ambrosetti. Nel pieno di una guerra economica fra l'Italia e la Francia, il presidente di Bnp Paribas sceglie il silenzio. Certo, la sua posizione da spiegare è complessa. Questione di latte e di formaggi. Di alleanze strategiche e di sistemi paesi che si confrontano. Per comperare la filiera del roquefort, in Francia Lactalis ha costituito la Sofil, cedendone però il 40% a Crédit Agricole, a Société Générale e appunto a Bnp. Adesso in Italia Lactalis vuole il latte e i succhi di frutta di Parmalat.

E, fra i papabili che potrebbero partecipare alla cordata italiana che Intesa Sanpaolo sta organizzando, c'è anche Bnl, la storica banca del Tesoro italiano che, dopo la stagione delle privatizzazioni e l'estate dei furbetti del quartierino, è finita proprio in mano a Bnp Paribas. Una Bnl che, guarda caso, rappresenta uno dei principali istituti di credito con cui lavorano i Ferrero, ipotetici membri industriali della cordata. Altro che scontri fra sistemi. Latte non olet. (P.Br.)

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