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Questo articolo è stato pubblicato il 09 aprile 2011 alle ore 09:33.

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ROMA. Sono soprattutto le piccole e medie imprese, in Italia, a soffrire per i costi energetici e a temere nuovi aumenti. Anche uno storico marchio della Capitale deve fare i conti con le bollette. «I nostri costi energetici sono aumentati del 32% dal 2009 al 2010: è questa la cifra che abbiamo scritto nel bilancio - spiega Paolo Gentilini, presidente dell'omonima azienda che dal 1890 produce biscotti e fette biscottate -. Così quest'anno abbiamo dovuto aumentare il listino: siamo stati costretti e non credo siamo stati gli unici».
La corsa dei prezzi dell'energia s'inserisce nel generale aumento dei costi delle materie prime che sta mettendo in difficoltà le realtà industriali e imprenditoriali di tutto il mondo. E per la Biscotti P. Gentilini, all'aumento di farina, uova, latte in polvere e burro, si va ad aggiungere una bolletta sempre più pesante. «Con le nostre linee di produzione automatiche, consumiamo circa 2 gigawattora di energia elettrica ogni anno, più il gas. Non è uno scherzo. È vero che le commodity, anche a causa di una forte speculazione, sono in aumento in tutto il mondo, ma sul fronte energia l'Italia sconta qualche difficoltà in più. I costi erano già maggiori che altrove e ora, con gli ultimi rincari, non potremo che avere un rallentamento delle esportazioni. Siamo fortunati perché la produzione alimentare italiana si vende ancora bene all'estero, ma sappiamo che in Inghilterra, Germania e Francia l'energia costa meno. Data la forte incidenza dei costi energetici sul prezzo finale del prodotto, all'estero possono permettersi di tenere prezzi più bassi».
Le soluzioni, per un'azienda che viva queste difficoltà, non sono a portata di mano. Il futuro energetico italiano non promette grandi rivoluzioni e i costi energetici, dato anche il contesto internazionale, sembrano destinati ad aumentare. Un aiuto viene dai consorzi che, raggruppando più realtà imprenditoriali, riescono a contrattare prezzi vantaggiosi con i gestori energetici. «Da circa 5 anni - riprende Paolo Gentilini - aderiamo al Consorzio energia Roma, promosso dall'Unione degli industriali. E i risparmi sono notevoli, ma nonostante questo dobbiamo ancora mettere in bilancio aumenti di costi davvero significativi».
Scetticismo sul fronte delle rinnovabili che, con o senza incentivi, richiedono investimenti impegnativi, da valutare con attenzione. «Personalmente sono favorevole alle energie alternative e per un nuovo stabilimento che abbiamo in cantiere stiamo pensando al fotovoltaico. Ma ho qualche dubbio sul fatto che ci si possa, come dicono, guadagnare. In più, i pannelli solari sono ancora piuttosto costosi e stanno venendo fuori modelli nuovi e più efficienti che potrebbero presto rendere obsoleti quelli installati oggi che andrebbero poi smaltiti, con ulteriori costi».

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