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Questo articolo è stato pubblicato il 12 aprile 2011 alle ore 08:30.

Lo shopping kazako di UniCredit ha presentato il conto finale in questi giorni. Amaro. L'istituto guidato da Federico Ghizzoni ha dovuto svalutare, nel corso del 2010, avviamenti per 362 milioni. Ebbene di questi, ben 359 milioni sono in capo alla sola controllata nel Kazakhistan, la Atf Bank. L'istituto dell'Asia centrale, acquisito nel 2007 per 1,5 miliardi di euro, non ha mai portato grande fortuna agli uomini di Piazza Cordusio che sono stati costretti fin da subito a metter mano ai conti. Le attività di UniCredit in Kazakhistan, infatti, hanno segnato il passo in modo evidente. Nel 2009 il peso dei cattivi crediti svalutati è stato di ben 499 milioni e l'anno scorso si sono aggiunte rettifiche per altri 187 milioni. E così nel biennio 2009-2010 il Kazakhistan ha prodotto perdite per 460 milioni. E ora, ecco anche arrivare la svalutazione sui prezzi d'acquisto di Atf Bank che porta il valore delle attività kazake, a fine 2010, a soli 764 milioni. Ovvio che, terminata la pulizia, il vertice di UniCredit sia oggi disposto a valutare opzioni di uscita. Ma intanto il conto è stato pagato. (Fa.P.)

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