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Questo articolo è stato pubblicato il 20 aprile 2011 alle ore 07:45.
L'ultima modifica è del 20 aprile 2011 alle ore 08:31.

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La Fiom fa autogol ma canta vittoria dopo che a Torino un giudice ha accolto il ricorso presentato contro l'azienda Bullonerie Barge. Con il paradossale risultato che i propri iscritti – e quanti chiederanno di applicare il contratto unitario del 2008 – saranno esclusi dai 110 euro di aumento previsti a regime dal contratto del 2009, non firmato dalle tute blu della Cgil.

In attesa di capire se saranno congelati i 68 euro già erogati a tutti i dipendenti dall'azienda torinese, la Fiom fa sapere di aver preparato un altro centinaio di ricorsi che – se accolti – avranno pesanti conseguenze economiche per i propri iscritti. E intanto fa muro contro il piano di rilancio delle Officine auto di Grugliasco, dove la Fiat vuole investire 500 milioni per produrre la Maserati. Con la Fiom che si oppone all'estensione dello stesso contratto applicato a Mirafiori e Pomigliano, rischia di andare in fumo un progetto in grado di offrire una valida prospettiva ai 1.100 operai di Grugliasco che da sei anni alternano periodi di lavoro discontinuo e di cassa integrazione. Anche loro finirebbero per doversi rassegnare a un futuro incerto, in un Paese che fatica ad attrarre investimenti destinati alla creazione di posti di lavoro.

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