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Questo articolo è stato pubblicato il 14 maggio 2011 alle ore 08:35.
L'ultima modifica è del 14 maggio 2011 alle ore 10:32.
Patrick Odier, presidente dell'Associazione svizzera dei banchieri (Asb), sta mostrando doti di mediazione, anche sul piano interno. Se ne è avuta una riprova al Simposio di San Gallo, dove è intervenuto per fare il punto sulla piazza finanziaria elvetica.
Le due grandi banche rossocrociate hanno posizioni opposte sul "too big to fail". Ubs (soprattutto il Ceo Oswald Grübel) contraria sia alle proposte di Basilea 3 sia a quelle ancor più stringenti del Governo elvetico. Credit Suisse, invece, favorevole in linea di massima alle une ed alle altre. Come uscirne? «Credo che la soluzione – spiega Odier – ci sia. Penso che la Svizzera debba applicare le norme contro il troppo grande per fallire, ma si può dire questo: se tra tre-cinque anni gli altri Paesi non avranno fatto altrettanto, allora si cambia». Chissà se andrà avanti questa proposta. Intanto però Odier cerca di conciliare i due giganti Ubs e Credit Suisse. Banchiere e diplomatico. (L.Te.)
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