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Questo articolo è stato pubblicato il 19 maggio 2011 alle ore 07:50.
L'ultima modifica è del 19 maggio 2011 alle ore 06:39.
«Questo interesse alle squadre di calcio da parte di persone vicine all'ambiente della criminalità organizzata o addirittura appartenenti ad associazione di tipo mafiosa – spiega il sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia Francesco Mandoi - realizza una duplice finalità: da un lato quella di poter fare affidamento su un'attività economica che può rappresentare un agevole canale di riciclaggio e d'investimento, e dall'altro quella di accreditare un'immagine pubblica che ottenga consenso popolare visto il diffuso interesse al calcio».
La stagione 2010-2011 di serie A si concluderà domenica, ma c'è da giurare che il triplice fischio finale non fermerà il campionato delle mafie.
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