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Questo articolo è stato pubblicato il 28 maggio 2011 alle ore 11:58.

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L'esigenza della stabilità finanziaria è emersa con prepotenza dopo la crisi creditizia del 2007-08 e non sarà risolta solo con pochi interventi forti. Sarà probabilmente necessaria una lunga stagione di riforme del sistema bancario, che procederanno un po' per tentativi ed errori. Non bisogna strafare, allora: c'è il pericolo di danneggiare il meccanismo che porta il risparmio delle famiglie, attraverso le banche, agli investimenti delle aziende. Il rischio di interrompere una parte almeno dei flussi finanziari c'è e le banche e le imprese europee lo hanno avvertito da tempo. Una conferma è giunta ieri con la reazione dei mercati alla notizia secondo cui l'Unione Europea avrebbe preparato una bozza per l'applicazione dei parametri di Basilea 3 portatrice di un'interpretazione un po' meno rigida di quanto si pensasse. La smentita di Bruxelles è stata immediata, ma non ha dato la sensazione di aver completamente chiuso la porta a misure meno penalizzanti per il sistema europeo. E forse sarebbe davvero opportuno non colpire con mano troppo pesante un sistema finanziario ancora in difficoltà a causa delle turbolenze sui titoli di stato e un sistema delle imprese che non ha ancora dimenticato la crisi.

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