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Questo articolo è stato pubblicato il 02 giugno 2011 alle ore 07:20.
L'ultima modifica è del 02 giugno 2011 alle ore 06:49.
Si farà ingannare il Miur da statuti (che dovranno passare il suo vaglio) snelli e deliberatamente reticenti? Dietro non ci saranno organizzazioni snelle, ma regolamenti interni (che non dovranno passare il suo vaglio) pesanti e dirigisti, necessari a regolare i potenziali conflitti di attribuzione che la moltiplicazione di ruoli e livelli comporta, che regolamenteranno tutto quanto lo statuto lascia indefinito.
Basterà al Miur poter dire di avere atenei riformati e virtuosi, ma solo sulla carta degli articoli e commi della legge? Userà il bastone della "legge dei principi" e la carota dell'autonomia attuativa (maglie larghe della legge e vaglio soft degli statuti) per salvare capra e cavoli? E consentire, oltre qualunque gattopardesca previsione, che tutto resti come è (o peggio)?
Daniela Venanzi è ordinario di Finanza aziendale all'Università di Roma Tre
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