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Questo articolo è stato pubblicato il 03 giugno 2011 alle ore 06:30.
L'ultima modifica è del 03 giugno 2011 alle ore 09:32.

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Quel bilancio 2010 di Cape Live, la società creata da Simone Cimino agli arresti dall'altro ieri e uscito dalla compagine societaria a inizio del 2011, non aveva convinto i revisori di Deloitte che a fine aprile bocciarono di fatto il bilancio. Visti gli accadimenti successivi una mossa tempestiva e azzeccata. Ma c'è da chiedersi se di Deloitte ne esista una sola e non due. Già perché la stessa Deloitte diede via libera il 31 marzo del 2011 al bilancio di Cape Natixis Private equity fund, uno dei due fondi della Sgr del fondatore di Cape Live.

Per i revisori, scrivevano allora, il rendiconto della gestione è «conforme al regolamento sulla gestione collettiva del risparmio emanato dalla Banca d'Italia ... ed è redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero la situazione del patrimonio..». La classica frase di rito con cui le società di revisione danno il via libera ai bilanci. Peccato che qui Deloitte sia andata completamente fuori tempo. Quattro giorni dopo la Banca d'Italia commissariava l'intera Sgr con i suoi due fondi. Alla faccia del buon bilancio. (Fa.P.)

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