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Questo articolo è stato pubblicato il 03 giugno 2011 alle ore 06:40.
L'ultima modifica è del 03 giugno 2011 alle ore 09:27.
La spazzatura di Napoli è, purtroppo, ormai universalmente conosciuta. Le montagne di monnezza per le strade del capoluogo campano hanno determinato la sconfitta del contro-sinistra alle ultime elezioni politiche e la vittoria di de Magistris domenica scorsa contro i partiti della destra e della sinistra. Meno nota è l'emergenza di Palermo. Emergenza ambientale per la spazzatura rimasta a lungo sulle strade e finanziaria per lo stato disastroso dei conti dell'Amia, la municipalizzata del Comune in amministrazione straordinaria da un anno. Il primo bilancio dell'amministrazione straordinaria si chiude con una raccolta dei rifiuti e un livello di pulizia dell'area urbana migliorati.
I dati finanziari destano invece ancora molta preoccupazione. Il rischio è che le cure dei commissari non bastino, la municipalizzata ripiombi in una crisi irreversibile e la situazione diventi esplosiva. L'impressione è che la partita dei servizi ai cittadini sia diventato il vero snodo su cui si giocheranno le partite politiche dei prossimi anni. A Napoli ieri come a Palermo domani. Recuperare efficienza è una missione a cui nessuna amministrazione può sottrarsi. Gli elettori chiedono concretezza. Oggi come non mai.
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