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Questo articolo è stato pubblicato il 04 giugno 2011 alle ore 09:10.
Siamo in Argentina, o in Sud Africa. Oppure in Cina, zona industriale di Shanghai, novemila e rotti chilometri da Cantù, cuore della Brianza comasca: la macchina piegatubi costruita e montata da Blm ha un problema. Il tecnico cinese prova a smontare il pezzo che fa i capricci seguendo il sistema informatico che gestisce la linea produttiva e che è in grado di fare autodiagnosi meccatroniche. Il tecnico cinese non riesce a superare l'intoppo, indossa un giubbotto con una telecamera web e un microfono sulle spalle, si collega a una rete protetta internet e chiede l'intervento dei tecnici brianzoli. Che da Cantù guidano passo passo le operazioni vedendo le stesse cose che vede il cinese: spostati più in là, suggeriscono da Cantù, svita quel pannello, estrai quella molla, togli il led.
Una genialata, assistenza in remoto con un sistema da pochi euro, straordinariamente efficace nella sua semplicità: nei Paesi extra Ue è difficile avere una rete di assistenza consolidata, serve tempo per inviare un tecnico da Cantù, il fermo macchina si dilata, i tubi da piegare si accatastano. Un centinaio di web-giubbotti sono già sparsi in tutto il mondo.
Pietro Colombo, 77 anni, ha fondato Blm nel 1960, dopo gli studi di ragioneria e il veto del papà, grossista alimentare, a firmare un ingaggio con la Sampdoria («ero un mediano forte») perché sognava l'università per il figlio. Pietro, senza esperienze e senza una lira, rileva un laboratorio artigiano specializzato in curvature di aste metalliche per i mobili. Tempi lontani anni luce, con le banche a fianco degli imprenditori: «Il direttore della banca mi ha fatto parlare per ore, poi mi ha detto: faccia quello che vuole, ai finanziamenti pensiamo noi».
Lavoravano in poche stanze, poi l'espansione lenta, il passaggio alla costruzione di macchinari sempre più sofisticati, «la piegatura del tubo è arte difficile, la tolleranza ammessa si misura in frazioni di millimetri». Nel '92 il salto di qualità con l'acquisizione di Adige, una società pubblico-privata che navigava in cattive acque, ma con il pregio di possedere esperienza nel laser per il taglio dei metalli: «Per anni Blm ha mantenuto Adige - continua Colombo - ora la società trentina tira la volata». Poi da una costola è nata Adige Sys, sempre macchine utensili hi-tech. Blm group ha un fatturato di 120 milioni, realizzati per il 75% all'estero: «Per tenere il passo - conclude Colombo - siamo costretti a investire il 7,5% del fatturato in ricerca».
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