Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 16 giugno 2011 alle ore 09:05.

My24
Lezione inglese per le bancheLezione inglese per le banche

Banche e regole, dal Regno Unito può arrivare una lezione importante: senza aspettare gli americani, cercare regole per ridurre l'eventualità che gli eccessi di rischio della finanza non bancaria causino nuovamente danni collettivi al sistema bancario e all'economia. Se la campana inglese suonerà, potrebbe valere anche per l'Europa e l'Italia, se solo si avrà voglia di sentirla.

Nel Regno Unito il Governo sembra determinato ad avviare una riforma che dovrà rendere operativo il principio di separatezza fra l'attività di banca commerciale e quella di banca d'investimento, al fine di ridurre il rischio di crisi sistemiche.

La notizia è interessante, in quanto mostra che c'è un Paese che dà l'impressione di voler superare lo stato di stallo nella riforma delle regole che, per ragioni diverse, oggi caratterizza sia gli Stati Uniti che l'Unione europa.
Partiamo da un fatto: la crisi finanziaria ha mostrato che il sistema di regole basato sui principi di Basilea 2 è fallito.

L'architettura di Basilea 2 aveva l'obiettivo di ottenere la stabilità finanziaria attraverso l'incrocio virtuoso di tre forme diverse di disciplina, esercitata rispettivamente dalla regolamentazione prudenziale, basata sui coefficienti di capitale; dalla vigilanza; dal mercato.
È a tutti evidente che il congegno di Basilea 2 diventa una serratura di burro quando il Paese leader dell'industria finanziaria mondiale inserisce in esso tre acidi letali: l'eccesso d'indebitamento privato, a sua volta alimentato dalla finanza non bancaria e dalla politica monetaria.

Il meccanismo è facile da ricordare. L'obiettivo bipartisan della politica economica americana degli ultimi due decenni è stato quello di far crescere il debito di tutti gli operatori: famiglie, imprese e intermediari. Per far crescere il debito occorrono due ingredienti. In primo luogo servono tassi d'interesse bassi e stabili; la Fed guidata da Alan Greenspan è stata un esecutore formidabile, forte del fatto che la dinamica della crescita e dei prezzi al consumo non sembravano risentire della crescita sistematica della liquidità.

In secondo luogo occorre una deregolamentazione finanziaria, in modo da eliminare tutti i vincoli alle scelte individuali d'indebitarsi. Congressi, presidenti e autorità di controllo, ciascuno per la sua parte, hanno contribuito alla non regolamentazione. Lo sviluppo incontrollato e complesso dell'indebitamento privato ha ricevuto un contributo importante fra l'altro dall'abolizione della separatezza tra le banche d'investimento e le banche commerciali.

I tre acidi hanno così sfigurato la costruzione in corso dell'architettura di Basilea 2. Con lo sviluppo incontrollato e incomprensibile dell'indebitamento privato, l'opacità finanziaria cresce esponenzialmente ed è più probabile che una bancarotta individuale possa divenire un anello debole nella catena che porta alla crisi sistemica. L'opacità mina l'efficacia della disciplina di mercato, vanifica l'effetto dei coefficienti di capitali - il cui livello non conta più niente - e consente ai vigilanti catturati dalle lobby finanziarie e politiche di potersi non accorgere di nulla, annullando anche la disciplina da supervisione. Questo è avvenuto. Durante la crisi, gli acidi hanno continuato a essere iniettati: la politica monetaria non poteva che essere espansiva, per evitare più gravi problemi sistemici, e alle banche d'investimento si è dato addirittura l'accesso al rifinanziamento presso la Fed.

Finita la crisi, la strada maestra sarebbe stata quella di disegnare regole contro l'eccesso d'indebitamento privato. Ma questo gli Stati Uniti non possono ancora oggi permetterselo. E allora, in nome del coordinamento delle riforme delle regole - nome gentile per indicare la dominanza degli interessi della finanza anglossassone su tutti gli altri - si è proceduti a una sorta di restauro conservativo della vigilanza prudenziale, a cui si è dato il nome di Basilea 3. Un restauro conservativo a cui l'Unione europea sta provando a dare un colpo di acceleratore, pur con tutte le zavorre incrociate che gli opportunismi locali - politici, autorità e banche tedesche in testa - stanno caricando.

Ma il nodo di fondo dell'eccesso di leva opaco rimane, ingombrante e pericoloso, così come rimane l'immobilismo americano, che la riforma Dodd-Frank, ricca di principi ma povera di prescrizioni, consente. Anche il Governo inglese non è nelle condizioni di affrontare tale nodo di fondo, e annunzia un ripristino parziale della vigilanza strutturale. In linea di principio, comunque come soluzione di ripiego, è difficile dire quanto efficace possa essere il restauro conservativo della vigilanza prudenziale rispetto al ripristino parziale della vigilanza strutturale. Una cosa è certa: dopo tre anni di chiacchiere, una campana che suona sarebbe una bella novità.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi