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Questo articolo è stato pubblicato il 29 giugno 2011 alle ore 06:40.
L'ultima modifica è del 29 giugno 2011 alle ore 09:21.
Un'altra seduta difficile per i titoli Monte Paschi (-4,52%) e per i diritti di opzione (-26,88% a 0,034 euro) dell'aumento di capitale da 2,15 miliardi. Con la discesa di ieri, il titolo (0,4898 euro) si sta avvicinando al prezzo di emissione delle nuove azioni (0,446). Mediobanca e le altre banche del consorzio monitorano la situazione. Delicata, ma sotto controllo. Resta il mistero sui rischi che si sta prendendo chi specula al ribasso.
A differenza degli aumenti del Banco Popolare e di Ubi, cooperative senza soci di riferimento, nel caso del Monte Paschi la scommessa contro il buon esito dell'aumento è persa in partenza. Almeno il 70% del capitale, infatti, è già aggiudicato. Sommando il 48% della Fondazione, il 4,7% di Axa, il 4,7% del gruppo Caltagirone (che ha fatto sapere di non voler essere diluito) e le quote di alcune coop si arriva al 60%. Cui si aggiunge una quota del retail che, anche minimizzando, sarà almeno del 10%. Si vedrà nei prossimi giorni fino a che punto si spingeranno le rischiose scommesse degli scopertisti che, a un certo punto, dovranno correre a ricoprire le posizioni. (Al.G.)
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