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Questo articolo è stato pubblicato il 06 agosto 2011 alle ore 08:13.

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Dopo lunghi ed estenuanti negoziati, il presidente Barack Obama ha ratificato il 2 agosto la legge sul bilancio, che prevede un innalzamento del tetto del debito pubblico e riduzioni della spesa federale, evitando in tal modo la prospettiva del primo default Usa. Ma l'accordo evidenzia tre punti deboli. Due si compensano, mentre il terzo minaccia ciò di cui necessita maggiormente l'America nei prossimi anni: la crescita economica.

Il primo punto debole riguarda le riduzioni della spesa, che arrivano nel momento sbagliato; il secondo concerne la modestia di tali riduzioni. Il terzo e il più lesivo difetto riguarda i settori coinvolti dai tagli. I democratici hanno preso un impegno quasi religioso affinché non venissero toccati i principali programmi di welfare. I costi di questi programmi aumenteranno drasticamente quando i 78 milioni di baby boomers (i nati tra il '46 e il '64) andranno in pensione e riscuoteranno le loro indennità, rappresentando il maggiore aumento di spesa pubblica e deficit dei prossimi anni. E, poiché i repubblicani al Congresso hanno parimenti una forte allergia ad aumentare le tasse in qualsiasi momento e in qualsiasi caso, la legge non punta certamente sugli incrementi tributari - nemmeno per gli americani ricchi - per ridurre il deficit.

Tutti i tagli sulla spesa sono effettuati sulla parte "discrezionale" del budget federale, che esclude Social Security, Medicare, il programma Medicaid per i poveri, e interessano il debito nazionale. Si tratta di un pugno di soldi, troppo esiguo per poter attuare la riduzione del deficit nella misura in cui serve agli Usa per i prossimi anni. Fatto ancor più preoccupante, la spesa discrezionale non collegata alla difesa include programmi indispensabili per la crescita economica - e la crescita economica è indispensabile per la prosperità futura e lo standing globale dell'America.

La crescita è innanzitutto la migliore strada per ridurre i deficit fiscali del Paese. Maggiore è il tasso di crescita, maggiori saranno le entrate che riuscirà a ottenere il Governo senza aumentare le aliquote contributive; e maggiori entrate consentono deficit minori. Inoltre, la crescita economica è necessaria per mantenere una delle più grandi promesse fatte agli americani, ossia che ogni cittadino abbia la possibilità di diventare più prospero rispetto alla precedente generazione, e che si esprime nel famoso termine di "sogno americano". Un aspetto altrettanto importante che interessa i non americani riguarda la robusta crescita economica degli Usa che può garantire al Paese la possibilità di mantenere il proprio ruolo dominante nel mondo, di sostenere l'economia globale e di contribuire alla stabilità di Europa, Asia orientale e Medio Oriente.

Un fattore cruciale del successo economico americano è dato dalla costante partnership pubblico-privato, risalente ai padri fondatori del Paese, che è messa in pericolo dalla tipologia di tagli fiscali previsti dalla legge del 2 agosto. Questa partnership ha cinque componenti: maggiori opportunità per l'istruzione con l'obiettivo di produrre una forza lavoro specializzata; investimenti nelle infrastrutture (strade, centrali elettriche e porti) per sostenere il commercio; fondi per la ricerca e lo sviluppo al fine di espandere le frontiere della conoscenza e generare nuovi prodotti; una politica sull'immigrazione che attira e trattiene persone talentuose dai Paesi oltre confine; regole per le imprese che siano abbastanza forti da prevenire disastri come la quasi-catastrofe del sistema finanziario del 2008, ma non così stringenti da soffocare l'assunzione dei rischi e l'innovazione che producono crescita.

I primi tre elementi della formula americana per la crescita costano denaro, e quel denaro è incluso nella parte "discrezionale di non difesa" del budget federale ora stabilito dalla legge sull'innalzamento del tetto del debito. Tagliare questi programmi abbasserà la crescita economica americana nel lungo periodo, con conseguenze negative sia a livello nazionale che internazionale. Ridurre il deficit tagliando i fondi per l'istruzione, le infrastrutture e la ricerca e lo sviluppo è come cercare di perdere peso tagliandosi tre dita.

Ridurre i deficit per aumentare il tetto del debito è stata la mossa giusta, ma la legge del 2 agosto la applica in modo sbagliato. Se la riduzione del deficit, sempre più inevitabile, non punterà in modo decisivo su una diminuzione dei sussidi derivanti dall'assistenza sociale e su un aumento delle entrate, e non preserverà i programmi vitali per la crescita economica, gli Usa ne usciranno più poveri e più deboli, e il mondo più incerto e instabile.

(Traduzione di Simona Polverino)

© PROJECT SYNDICATE, 2011.

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