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Questo articolo è stato pubblicato il 09 agosto 2011 alle ore 08:03.
L'ultima modifica è del 09 agosto 2011 alle ore 06:38.
Sabato Tottenham, domenica Brixton, ieri Hackney: e domani? I violenti scontri in diversi quartieri di Londra (ma da ieri sera anche a Birmingham) hanno colto di sorpresa la polizia e trasformato intere strade della capitale britannica in zone di guerriglia urbana. La miccia è stata l'uccisione da parte della polizia di un giovane di colore, sospettato di essere membro di una pericolosa banda di spacciatori di droga.
Le tensioni razziali e l'antico risentimento verso la polizia hanno fatto esplodere la rabbia. Poi, come spesso accade, il vandalismo ha preso il sopravvento. Decine di negozi sono stati saccheggiati più per furto che per protesta da opportunisti guidati via twitter. Più preoccupante delle tensioni razziali o del vandalismo però è la situazione dei giovani disoccupati di Londra. Colpiti dalla crisi economica prima e dai tagli alla spesa sociale decisi dal Governo poi, sono pieni di rabbia e privi di prospettive.
Una potenziale polveriera che potrebbe esplodere con effetti imprevedibili, di cui non bisogna sottovalutare in alcun modo la portata. Soprattutto perché ci troviamo a meno di un anno da quando Londra sarà in vetrina mondiale per le tanto attese Olimpiadi del 2012. Questi scontri di agosto vanno presi molto sul serio.
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