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Questo articolo è stato pubblicato il 21 agosto 2011 alle ore 14:46.

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In quanto ciò accada, c'è un terzo anello al quale si può arrivare, il coordinamento delle scelte europee con quelle dei grandi protagonisti del mondo, impantanati, ciascuno a suo modo, nei nostri stessi problemi. La stagnazione ha più cause, ma è anche figlia delle incertezze, e delle scoordinate improvvisazioni dei governi, che concorrono non poco a bloccare investitori finanziari, consumatori e imprese. Fare l'opposto di sicuro non basta, ma la certezza su ciò che faranno i governi è di per sé uno stimolo allo sviluppo.

C'è insomma bisogno di più Europa e chiunque parli con Washington e con Pechino sa che è il mondo intero, non solo noi, a sentirlo. Non servono a soddisfarlo le recite a soggetto, serve la paziente costruzione dei pezzi che mancano a una più forte integrazione. Il Presidente Van Rompuy ha la responsabilità di provarci. Confidiamo in lui.

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