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Questo articolo è stato pubblicato il 02 settembre 2011 alle ore 07:49.
L'ultima modifica è del 02 settembre 2011 alle ore 08:58.

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Con una mano scrive un manuale per guadagnare dalla crisi dell'Europa. Con l'altra offre consigli su come salvarla. Il «vizio» della partita sui due tavoli è di Goldman Sachs, stella della finanza americana la cui storia è costellata di scommesse aggressive.

Un rapporto preparato per suggerire strategie di trading ai suoi migliori clienti, i grandi hedg fund, raccomanda anzitutto due puntate negative sul Vecchio continente: una opzione put, di vendita, a sei mesi sull'euro nei confronti del franco svizzero. E l'acquisto di un Cds, l'assicurazione contro i default, su un indice del credito di aziende europee, lo iTraxx Europe series 9, per un quinto composto di banche e assicurazioni. Il rapporto lancia anche un pesante allarme su singoli istituti, che potrebbero essere obiettivo di operazioni short, ribassiste, identificando i più indebitati su una classifica di 77. E stima le necessità di ricapitalizzazione delle banche dell'eurozona in una cifra astronomica, mille miliardi di dollari. Ben superiori anche alle carenze di forse 200 miliardi di euro temute dal Fondo Monetario Internazionale.

La stessa uscita del rapporto di 54 pagine, datato 16 agosto a firma dello stratega della divisione securities Alan Brazil, è rivelatrice del pessimismo. Anche a costo di apparire poco delicati: è il caso di Goldman, che se con il documento veste i panni di speculatore ribassista, con il cappello di consulente dei governi è stata invece in questi giorni tra i promotori a Londra di un evento dedicato a salvare l'Europa: un incontro tra investitori e autorità spagnole a caccia di credibilità. La banca americana è anche tra i grandi facilitatori del collocamento dei bond di Madrid. Già durante la crisi del 2008 Goldman aveva suscitato polemiche per aver scommesso contro il mercato immobiliare mentre collocava derivati del mattone tra gli investitori. Con strategie di trading quali quelle di Brazil Goldman potrebbe di nuovo far guadagnare non solo alcuni clienti ma gonfiare i propri bilanci. Come market maker dei prodotti può intascare laute commissioni. E il rapporto è preceduto da un'ammissione esplicita: Goldman potrebbe aver già agito sulle raccomandazioni. Unica magra consolazione per l'Europa nelle pagine di Goldman: prendono di mira anche le sfide ai mercati presentate da Stati Uniti e Cina, denunciando la debolezza delle piccole imprese americane e il debito federale da uan parte e l'insostenibilità della crescita di Pechino dall'altra.

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