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Questo articolo è stato pubblicato il 13 ottobre 2011 alle ore 06:39.

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I giovani occidentali e le proteste senza sogni sul futuro



Le manifestazioni dei giovani indignati mostrano un aspetto paradossale che non può sfuggire a un attento osservatore. Infatti, questa è la prima volta che i giovani manifestano con lo scopo di non cambiare la società, ma di conservare i diritti acquisiti dalle generazioni precedenti. Ciò che vogliono i giovani è quello che è stato garantito ai loro genitori, ovvero un posto fisso e una pensione. Non c'è nessuna indicazione per un futuro diverso, per il cambiamento del mondo, per l'audacia di un pensiero anticonformista. Purtroppo questi giovani sono troppo conservatori, assolutamente incapaci di pensare il futuro in maniera differente. Dall'altra parte del mondo, in Estremo Oriente, i giovani non pensano a un posto fisso e alla pensione, ma costruiscono un mondo che non è mai esistito. Invece di cercare uno stipendio garantito, creano le condizioni affinché i guadagni del lavoro discontinuo siano tanto elevati da garantire una sicurezza economica.
I giovani occidentali, invece, hanno perso anche la capacità di sognare, e sono diventati già vecchi prima
del tempo.
Cristiano Martorella
Genova
Tremonti sulle orme di Visco
A Tremonti dico che non è ricalcando le orme del suo predecessore Visco che si risolve il problema dell'evasione fiscale, ma con un nuovo sistema tributario improntato alla semplificazione e all'equità, capace, in quanto tale, di convincere il contribuente a pagare le imposte e le tasse la cui entità si riveli rispettosa di quanto postulato dalla Costituzione all'art.53, sulla reale capacità contributiva dei cittadini e la equa progressività delle aliquote. E che da un ministro di talento ci si attende qualche cosa di più di una semplice riduzione delle aliquote, bensì un intervento sul meccanismo che presiede alla formazione dell'imposta, tale da consentire l'applicazione di un'unica aliquota sull'ammontare complessivo dei redditi di ciascun contribuente, ciò davvero comportando una reale semplificazione del sistema
Giovanni Bertei
La Spezia
Trichet pretenda dalle banche
Prima di dire ricapitalizziamo le banche, il signor Trichet dovrebbe accertarsi di come le banche intendono impiegare il denaro che verrà dato loro. Se questo denaro, che verrà pagato da tutti i cittadini, pratica che fa infuriare gli americani di fronte a Wall Street per iniziative analoghe, servirà per consentire alle banche di fare finanza oppure se questi verranno messi in circolazione per riuscire a fare ripartire l'economia. Quando si è trattato di dare gli aiuti alle industrie automobilistiche francesi i politici hanno chiesto, piano industriale alla mano, che questi aiuti si trasformassero in investimenti produttivi sul territorio, esclusi quindi le spese per la delocalizzazione o altre iniziative che poco hanno a che fare con l'attività produttiva.
Leo Pignoni
Roveraro e l'Opus Dei
Il libro di Oddo e Mincuzzi sul delitto di Gianmario Roveraro, anticipato ieri sul Sole24Ore, ha come effetto quello di trasformare una vittima innocente in un personaggio sospetto. Ciò non fa che aumentare il dolore della famiglia, degli amici e di tutti coloro che hanno conosciuto la rettitudine e la generosità di Gianmario Roveraro. Il libro si regge su un equivoco di fondo che fraintende il carattere secolare del comportamento dei fedeli della Prelatura dell'Opus Dei. Come è ben noto, le attività professionali delle persone della Prelatura sono identiche a quelle di un qualsiasi altro cittadino cattolico, cioè condotte con responsabilità personale.
D'altra parte, le iniziative sociali ed educative promosse dai fedeli dell'Opera assieme a molte altre persone (scuole, ospedali, centri educativi, ecc.) non sono beni ecclesiastici della Prelatura, ma enti civili senza fini di lucro, gestiti da persone con nome e cognome, con bilanci trasparenti e sottoposti alle leggi vigenti. In queste iniziative i promotori affidano
le attività di formazione cristiana
alla Prelatura dell'Opus Dei. Voler vedere altro dietro a tutto questo – con il dovuto rispetto per la libertà di espressione – appartiene ormai a un genere letterario
del complotto che suscita interesse,
ma che di certo non rende giustizia alla verità, all'istituzione e a una persona come Gianmario Roveraro che gode del rispetto
e dell'ammirazione di molti.
Bruno Mastroianni
Direttore Ufficio Informazioni
della Prelatura dell'Opus Dei in Italia

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