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Questo articolo è stato pubblicato il 13 ottobre 2011 alle ore 07:45.
L'ultima modifica è del 13 ottobre 2011 alle ore 08:35.

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Avevano detto che le banche irlandesi erano state salvate con i soldi dello Stato e lo Stato con i soldi dell'Europa. Mancava un piccolo particolare: gli istituti di credito di Dublino sono stati salvati anche grazie a un'operazione spregiudicata - e legalizzata - a danno dei risparmiatori italiani. È il caso di Bank of Ireland. L'istituto ha ristrutturato i suoi bond, offrendo agli investitori la possibilità di convertire i vecchi titoli con bond nuovi.

Il problema è che questa proposta non è mai arrivata ai risparmiatori italiani, anche perché molte banche del Belpaese non li hanno mai avvertiti: così per le circa 200 famiglie italiane che avevano investito nei bond di Bank of Ireland è stata applicata la clausola riservata a chi non aderiva all'offerta. Sapete quale? Perdita quasi totale. Per ogni mille euro investiti in bond di Bank of Ireland, è stato rimborsato loro un solo centesimo di euro.

Chi aveva investito 10mila euro, insomma, si è trovato 10 centesimi sul conto corrente e tanti saluti. Sembra incredibile, ma Bank of Ireland ha probabilmente agito rispettando – almeno nella forma – le leggi. E ha anche avuto il via libera della Commissione europea. Così l'istituto britannico ha salvato le penne, staccandole una a una agli ignari risparmiatori italiani: in tempi di crisi, funziona così. Mors tua, vita mea.

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