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Questo articolo è stato pubblicato il 18 ottobre 2011 alle ore 07:45.
L'ultima modifica è del 18 ottobre 2011 alle ore 07:39.

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Non si capisce bene cos'abbia detto di tanto speciale il ministro tedesco per far girare completamente i mercati. Wolfgang Schäuble ha candidamente ammesso che «non ci sarà una soluzione definitiva in questo fine settimana», che le misure da intraprendere sono di lungo periodo e questo cammino si dispiegherà «fino al prossimo anno», che le banche vanno capitalizzate (quelle di sistema fino a un core Tier1 del 9%), che sul mercato interbancario non c'è molta fiducia e che si discute su come e cosa fare del fondo Efsf e, infine, che per il debito greco servirà un'ulteriore ristrutturazione.

Poco più tardi il cancelliere Angela Merkel ha ribadito sostanzialmente le stesse cose. Tra gli operatori internazionali, interpellati la settimana scorsa dal Sole 24Ore, non ce n'era uno disposto a credere che qualcosa di concreto potesse uscire dall'Ecofin di fine settimana e semmai si aspettavano lumi per la riunione dei G20 di inizio novembre. Sulla ricapitalizzazione delle banche e sul mercato interbancario, Schäuble ha detto quello su cui discutono tutti e sul Efsf non ha aggiunto nulla di nuovo alle generiche parole che i politici tedeschi e la Bce vanno da tempo ripetendo. Quanto alla Grecia, l'ha capito anche l'ultimo dei trader che servirà una svalutazione più decisa ai titoli del debito.

Eppure sembra che davvero i mercati si siano afflitti per queste ovvietà. Probabilmente è stato così. Ma non si può non notare che le prime reazioni sono avvenute ieri sul mercato del petrolio, sono subito rimbalzate sul cambio €/$ e poco dopo sull'indice Stoxx. La cosa più strana è che il settore bancario, che dovrebbe essere il più sensibile alla crisi dei debiti sovrani, risponde invece con un ritardo di almeno 20 minuti. Il sospetto che ancora una volta i movimenti dei mercati siano stati dettati dagli algoritmi del trading automatico è assai forte.
Non a caso il rendimento del Btp decennale è salito ieri di 4 insignificanti centesimi e lo spread con il Bund s'è allargato di 10 centesimi con un saltino di 6 punti dopo le parole di Schäuble. Infine il Cds sul debito italiano è addirittura sceso.

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