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Questo articolo è stato pubblicato il 20 ottobre 2011 alle ore 07:57.
L'ultima modifica è del 20 ottobre 2011 alle ore 09:17.

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L'idea di un centro protonico per la cura dei tumori all'interno del nuovo ospedale di Mestre nasce nel 2007 da un'intuizione dell'allora presidente della Regione Veneto, Giancarlo Galan, e del direttore dell'Ulss 12, Antonio Padoan. I due, in quei mesi, si preparavano a inaugurare il monumentale ospedale dell'Angelo, i cui costi erano sfuggiti di mano: 241 milioni a fronte dei 220 preventivati.

La Corte dei conti è critica sull'investimento: «Gli oneri finanziari del bilancio regionale sono schizzati da 0,9 milioni del 2007 ai 17,6 del 2009». A quel tempo, però, tutti plaudivano al project financing voluto dal governatore e al consorzio di imprese (Mantovani, Gemmo, Cofathec Progetti, Aps Sinergia, Mattioli e Studio Altieri) che aveva realizzato il progetto. Fino al 2031 la Ulss 12, tra le più indebitate della Regione, dovrà pagare un canone di 40 milioni annui alla società concessionaria.

Galan e Padoan pensavano di poter replicare la stessa operazione con il Centro protonico, una tecnologia che bombarda alcuni tumori rari con fasci di protoni. Costo: 159 milioni. La delibera che dà il via all'operazione è approvata dalla giunta Galan, ma prima dell'inizio dei lavori è necessario il coinvolgimento delle regioni vicine. L'investimento si ammortizza con un bacino di utenza di 10 milioni di abitanti.

Intanto un altro centro protonico è in fase di realizzazione avanzata a Trento, un terzo, coordinato dall'Istituto nazionale di fisica nucleare, è inaugurato al San Matteo di Pavia nel febbraio 2010. Eppure il Veneto non torna sui suoi passi e nel 2011 bandisce la gara per la scelta del ciclotrone, aggiudicata alla statunitense Varian. Il 29 luglio scorso la Ulss 12 dirama un comunicato con cui dà conto della firma di un accordo con il consorzio che dovrà costruire l'edificio.

«Potranno essere curati 120-150 pazienti al giorno», proclama trionfante la Ulss guidata da Padoan, rimasto nel frattempo orfano di Galan. Padoan non si arrende e ripete che il Centro protonico s'ha da fare. A contraddirlo è l'assessore regionale al Bilancio, il leghista Roberto Ciambetti: «Il progetto è discutibile. La giunta non ha ancora dato il suo parere. Con i cordoni della borsa tirati è il momento di riconsiderare questa scelta».

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