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Questo articolo è stato pubblicato il 29 ottobre 2011 alle ore 08:15.

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Per misurare gli errori della sanità emiliana è a Ferrara che si deve venire. Non nel cuore della città rinascimentale, ma a Cona, una depressione che i ferraresi chiamano Valle della morte. Qui, nel 1992, il consiglio comunale decide di costruire un nuovo ospedale a supporto del Sant'Anna. Costo previsto: 100 miliardi di lire.

La Valle della morte sorge a una dozzina di chilometri da Ferrara, in una zona acquitrinosa che costringe gli architetti a progettare una struttura orizzontale di vecchia concezione sostenuta da pali in cemento. Per eliminare l'accumulo di acque i tecnici sono obbligati a installare delle idrovore. Dovrebbe essere un campanello d'allarme. Invece nel Duemila l'allora - e attuale - presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, accoglie la richiesta del sindaco di Ferrara di smantellare il Sant'Anna per trasformare Cona in una cittadella della salute da 900 posti letto, 18 sale operatorie e annessa facoltà di medicina. A condividere la scelta di Errani è l'assessore regionale alla Sanità Giovanni Bissoni, sbarcato in giunta nel '96, durante la presidenza Bersani. Vengono messi sul piatto 142 milioni, che si sommano ai 120 spesi fino a quel momento.

Passano altri sei anni prima che l'appalto, in project finacing, se lo aggiudichi il Consorzio cooperative costruzioni di Bologna, già vincitore della gara per la costruzione della prima tranche. I lavori cominciano nel dicembre 2006. Diciassette le inaugurazioni annunciate. La consegna, prevista entro il febbraio 2009, slitta al 2010 poi al 2011. La magistratura intanto valuta ipotesi di reato e i costi lievitano: 25 milioni per le strade; altrettanti per riattivare la linea a scartamento ridotto Ferrara-Codigoro. Il consigliere comunale dei grillini, Valentino Tavolazzi, grida allo scandalo: «Ci vorranno trenta minuti per raggiungere il nuovo ospedale in ambulanza: tempi che per un infarto o ictus potrebbero risultare fatali». Aggiunge: «Le aree su cui sorge il Sant'Anna saranno oggetto di una grande speculazione immobiliare». E conclude: «Ci sono voluti quasi vent'anni e 500 milioni per realizzare un ospedale da 250mila metri quadrati in una palude. L'ospedale dell'Angelo di Mestre, metà della superficie, è stato costruito in quattro anni ed è costato circa il 50% in meno». (M.Mau. e G.O.)

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