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Questo articolo è stato pubblicato il 31 ottobre 2011 alle ore 08:41.
L'ultima modifica è del 31 ottobre 2011 alle ore 06:38.

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La lotta all'evasione prova a scegliere con più decisione la direzione della tracciabilità. Per ora è solo un'ipotesi circolate sui tavoli del Governo, ma con il varo del nuovo decreto per lo Sviluppo lo stop all'utilizzo del contante potrebbe subire un drastico ridimensionamento. L'obiettivo finale sembra quello di portare il limite, oltre il quale scatterà la segnalazione antiriciclaggio, a 500 euro.

Un meccanismo in cui le leggi e la politica non hanno creduto fino in fondo, anzi hanno dimostrato una certa schizofrenia. In tre anni e mezzo la soglia è cambiata quattro volte e solo negli ultimi 14 mesi è stata "riscoperta" e resa più stringente come arma anti-evasione (oltre che per l'antiriciclaggio). Dopo l'ultimo ritocco della manovra di Ferragosto, le associazioni di categoria nel manifesto per la crescita hanno ricordato a Governo e Parlamento come sia necessario crederci fino in fondo per spingere sempre di più i pagamenti sul binario della tracciabilità e quindi dell'«emersione». Ma perché funzioni davvero vanno rimossi anche tutti gli ostacoli burocratici: tanto la Pa quanto gli operatori privati dovranno consentire sempre ai cittadini di saldare il conto con moneta elettronica. La vera sfida si sposta su questo terreno.

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